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960 VIGILI DEL FUOCO IN SCIOPERO
Hanno incrociato le braccia, per poche ore ma senza fare venire a mancare i servizi di soccorso. I vigili del fuoco anche durante lo sciopero di questo sabato mattina, durante il quale non hanno garantito i servizi negli uffici e quelli non di emergenza, hanno tenuto fede al senso di responsabilità ed abnegazione che li spinge ad essere ogni giorno al servizio del cittadino. Nonostante tutto: nonostante il blocco dei contratti nazionali, le penalizzazioni della riforma del sistema pensionistico, nonostante il loro lavoro non rientri fra quelli usuranti. Nonostante la precarizzazione e l'investimento sui distaccamenti volontari che crea il soccorso part time. Nonostante la carezza di organico, di risorse per adeguare i mezzi obsoleti o per comprare nuove autopompe o per la manutenzione ordinaria. Nella maggior parte dei comdandi non si riesce a garantire più di una squadra su tutto il territorio di pertinenza. Spesso si deve ricorrere a riduzioni di organico delle sedi distaccate o a chiusure di sedi sul territorio. Inoltre è sempre più difficile laddestramento e il mantenimento di alcune specifiche capacità operative, a scapito di un minor livello professionale e un maggior rischio di infortunio per i lavoratori. Si riducono i nuclei specialistici, come i sommozzatori, nautici, elicotteristi e TLC. La realtà che vivono i vigili del fuoco, denuncia LUnione Sindacale di Base dei Vigili del Fuoco, riflette la logica dei tagli al servizio pubblico, tagli che incidono direttamente sulla sicurezza dei cittadini.
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