14
1110 ILVA, ANCORA NESSUNA RISPOSTA
Le aziende che hanno lavorato per l'ILVA di Taranto commissariata, stanno ancora aspettando di essere pagate. E a forza di aspettare, rischiano di chiudere. Anche perchè, su quel lavoro svolto e mai pagato dallo Stato, ci hanno anche pagato le tasse, per non rischiare di diventare anche degli evasori. Oltre il danno quindi, anche la beffa. Hanno aspettato che la loro richiesta di essere pagata, finita nel calderone della commissione. La lettera del 21 gennaio del 2015 che dichiarava lo Stato di insolvenza dell'Ilva, è stata una doccia fredda per molte imprese che lavoravano da anni per l'Ilva di Taranto, prima del commissariamento. Ci sono imprenditori che vantano crediti per milioni di euro, altre vantano crediti minori ma comunque importanti, come l'Alfa Sogemi Srl di Esine, che svolto lavori di risanamento ambientale per 350 mila euro. Avevano raccolto l'appello del titolare Stefano Ducoli e di altri imprenditori, molti mesi fa, quando una delegazione di bresciani e bergamaschi si era recata a Roma per manifestare. Ad accoglierli allora, il deputato camuno della Lega Nord Davide Caparini che nei mesi scorsi aveva chiesto una proroga per il versamento dei tributi erariali delle cartelle di pagamento a favore delle imprese di autotrasporto e delle piccole imprese che vantano crediti per le prestazioni svolte in favore di Ilva SpA, e che è intervenuto nuovamente in aula. Dallo Stato però, ancora nessuna risposta.
Condividi questo articolo: