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1268 IL GIALLO DI SERGIO ZANOTTI
Ancora nessuna notizia di Sergio Zanotti, il caso del 56enne di Marone comparso in un inquietante video diffuso sul web il mese scorso, rimane un giallo. Nel video l'uomo appare in ginocchio, con il rapitore alle sue spalle che pare costringerlo a dichiarare di essere prigioniero in Siria da sette mesi e a sollecitare quindi il Governo italiano ad intervenire, per evitare la sua esecuzione. Non appena il video è stato diffuso on line da un sito russo, la Fernesina e le autorità italiane si sono mosse per capire chi lo tiene prigioniero, dove e perché. Domande che sono ancora tutte senza una risposta e che si pongono ogni giorno i famigliari. Il video è stato analizzato nel dettaglio e molti elementi anomali avrebbero spinto chi indaga, ad escludere il reale coinvolgimento dell'Isis. Lo sfondo non sarebbe quello della Siria, le modalità non sarebbero quelle cui ci hanno abituato i rapitori di occidentali in Oriente in tunica arancione. Un rapimento apparso anomalo quindi fin dall'inizio e reso ancora più sospetto dal fatto che Zanotti, imprenditore nel settore dell'edilizia con una condanna per evasione e un periodo ai domiciliari alle spalle, si era recato in Turchia il 14 aprile del 2016, per conto di un imprenditore camuno anche lui con qualche trascorso con il fisco, per trovare finanziatori. Per alcuni giorni si tiene in contatto, poi di lui spariscono le tracce e ricompare nel video diffuso il 29 novembre. Forse il bresciano è finito in un brutto guaio finanziario o in mano ad un gruppo armato non ben identificato, che ha organizzato la messa in scena del video per estorcere soldi al Governo Italiano. Ma sono solo ipotesi. Al primo video non avrebbe fatto seguito nessuna altra richiesta di denaro e i famigliari sono in attesa di un altro segnale di contatto.
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