La neve è arrivata, ed era attesa, ma è troppo poca e per risolvere davvero il problema della siccità che negli ultimi mesi ha portato bacini, torrenti, fiumi e quindi laghi, a livelli pre-crisi, era ed è tutt'ora, ancora più attesa la pioggia. La nevicata annunciata, è stata un evento sporadico che non ha inciso sull'andamento climatico abbastanza per fare rientrare la situazione che vede ancora il Consorzio dell'Oglio monitorare con occhi vigili, i livelli del Sebino. Questo venerdì il livello del lago d'Iseo era di -7 sullo zero idrometrico misurato a Sarnico e nei prossimi giorni continuerà ad oscillare intorno a questo valore che permette un margine di tranquillità sulla soglia minima e che è determinato dal fatto che a partire da questo sabato, viene diminuita ulteriormente la già ridotta portata in uscita dal lago, che quindi passa a 25 metri cubi al secondo in uscita, pari al valore di acqua che entra nel Sebino. Le entrate sono scarse a causa della lunga assenza di precipitazioni e di neve in quota, per cui i bacini di Enel non sono particolarmente pieni. Anche se per i dati ufficiali bisognerà aspettare la fine di febbraio, i bacini sono ad un terzo del loro volume. Altre volte in passato la situazione a metà gennaio è stata di questo tipo ed altre volte la stagione si è raddrizzata in corsa, con la pioggia arrivata nei prossimi mesi. Ma se la pioggia non dovesse arrivare, allora gli addetti ai lavoro dovranno prendere delle decisioni tempestive. Per questo a fine gennaio verrà fatto un primo bilancio. A causare qualche preoccupazione è anche il ghiaccio sulle strade, come segnala l'Agenzia dell'emergenza Urgenza Areu, di fronte alle moltissime chiamate per incidenti stradali e cadute sulle strade, marciapiedi e viali ghiacciati. Le neve mischiata a nevischio infatti, a causa delle temperature basse, gela al suolo. Una notizia da una parte positiva per la montagna di Campolaro, dove la neve ha messo fine al lavoro di bonifica del devastante incendio che ha distrutto trecento ettari di pascolo e bosco, ma positiva per il rischio valanghe. Il fuoco infatti ha bruciato tutto, alberi, radici, appigli. La neve ha coperto la montagna annerita ma rischia di scivolare e tradursi in valanghe che possono staccarsi da un momento all'altro, dai versanti scoscesi della località Campolaro e di Bazena, sopra la provinciale 345 che potrebbe essere chiusa nel caso di abbondanti nevicate. Un pericolo che per ora dovrebbe essere scongiurato.