16 anni di carcere per Giulia Taesi, la 22enne bresciana accusata, insieme all'ex fidanzato, Manuel Rossi 29 anni – condannato a 17 anni per lo stesso delitto ne giugno scorso – dell'omicidio di Raid Belkala, il 48enne tunisino ucciso a coltellate – probabilmente più di 80 - il 12 aprile 2016 ad Erbusco. Nel pomeriggio di questo martedì la sentenza di primo grado per la ragazza: 15 anni di carcere per l'omicidio – l'accusa ne aveva chiesti 30 – e uno per spaccio di droga. Proprio in questo ambiente sarebbe maturato il delitto. Giulia e Manuel, fidanzati ai tempi del fatto, avrebbero incontrato lo spacciatore con il quale avevano un debito nella notte del 12 aprile dello scorso anno a Zocco di Erbusco, in una zona di campagna. Avevano un appuntamento con lui. Secondo quanto aveva riferito il giovane Manuel Rossi, probabilmente con l'intento di coprire la fidanzata, il tunisino si sarebbe inalberato perché i due non potevano pagare il debito. A quel punto sarebbe comparso un coltello con il quale il 48enne avrebbe minacciato i due, poi la colluttazione i fendenti che il Rossi – sul sedile posteriore dell'auto - avrebbe sferrato mentre la ragazza era già scesa. Una ricostruzione dei fatti che non ha convito il pm, Ambrogio Cassiani, secondo il quale questa versione sarebbe stata fornita dal Rossi per coprire la ragazza. Ed ha chiesto per lei una condanna a 30 anni. La corte ha messo invece una sentenza di 15 anni per l'omicidio e di un anno per la droga. Il processo è stato celebrato con il rito abbreviato. I due giovani fidanzati – entrambi di Adro ed entrambi baristi in un locale della zona - erano stati arrestati qualche giorno dopo il delitto. Il corpo del tunisino era stato trovato da un passante riverso a terra in una zona di campagna di Zocco di Erbusco che dista qualche centinaio di metri dalle prime abitazioni. Il tunisino, residente a Rovato, era conosciuto dalle forze dell'ordine per i suoi procedenti legati al mondo dello spaccio.