Entro la fine di agosto saranno terminati i lavori di messa in sicurezza del versante in quota e inizierà una seconda fase dei lavori sul resto del versante. Fino ad allora, resta chiusa la strada tra Montecchio di Darfo Boario Terme e la Sacca di Esine, interessata il 14 luglio da una grossa frana di terra e massi che era arrivata a ridosso di un’abitazione, costringendo i proprietari a lasciare la propria casa. Per fortuna nessun automobilista era rimasto coinvolto. Ad un mese dalla frana, in un punto, in località Fontanelli, già teatro di altri smottamenti in passato e oggetto anche di lavori della Comunità Montana per proteggere la strada, l’amministrazione  comunale di Darfo fa il punto sui lavori di messa in sicurezza di un versante instabile che richiede diversi interventi. La prima fase dei lavori, in quota, costata 135 mila euro di cui 100 finanziati da Regione Lombardia e il resto dal Comune di Darfo, è quasi terminata e a fine agosto si svolgerà un altro sopralluogo durante il quali i tecnici verificheranno se ci sono le condizioni per riaprire totalmente o parzialmente la strada in sicurezza e per fare rientrare nella propria abitazione, le due persone sfollate. La situazione è però complessa e sarà necessaria una seconda fase di messa in sicurezza, finanziata da Regione Lombardia che, vista la pericolosità del versante, ha stanziato altri 373 mila euro per completare le opere di difesa a valle. La strada di collegamento tra Montecchio e la Sacca resta quindi chiusa e le auto devono scegliere vie alternative mentre chi va a piedi può costeggiare il fiume. L’amministrazione comunale di Darfo comunica anche che dal 21 agosto verrà chiusa per 10 giorni via Papa Giovanni sempre a Montecchio, per consentire la demolizione di un edificio privato e che per quanto riguarda invece la frana in località Cervera, i lavori, del costo di 65 mila euro dei quali 50 a carico della Regione, sono ormai terminata e la zona è stata messa in sicurezza.