Un premio per l'architettura minima

Vecchie scuole che tornano a vivere, antiche abitazioni trasformate in presidi culturali o di accoglienza. Parlano dell'abitare sostenibile nei paesi alpini i progetti del Premio “Abitare minimo in montagna”, istituito dalla Comunità Montana di Valle Camonica e parte integrante del Festival all'insù (rassegna dedicata alle forme essenziali e sostenibili dell'architettura di montagna). Il festival si è tenuto in Valle Camonica nella prima settimana di aprile ed è stato preceduto dalla cerimonia assegnazione dei premi al Palazzo della Cultura di Breno che ha ospitato anche una mostra delle opere selezionate. Un’esposizione che racconta, attraverso 18 progetti, come sia possibile rigenerare i territori montani senza snaturarli. I progetti premiati riguardano l'ampliamento di una palestra di arrampicata a Campodolcino in provincia di Sondrio firmato dall'architetto Enrico Scaramelli e la riconversione di un convento in provincia di Cuneo, progetto dell'architetto Dario Castellino. Sono state assegnati anche 4 menzioni speciali e 12 menzioni. A valutare le 42 opere candidate è stata una giuria composta da esperti di rilievo nazionale – Carla Bartolomucci, Federica Visconti, Antonio De Rossi, Giorgio Azzoni e Dario Costi. Il Premio, come detto, istituito dalla Comunità Montana di Valle Camonica è parte integrante del Festival e nasce con l’obiettivo di promuovere buone pratiche di trasformazione in quota, attraverso progetti a basso impatto, minimo consumo di suolo ed energie, e una forte attenzione al riuso del patrimonio esistente. I progetti esposti a Breno rappresentano solo la prima tappa di un viaggio espositivo itinerante, che porterà queste esperienze in giro per l’Europa, con mostre previste in Svizzera, Slovenia e Germania.

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