L'abbraccio del mondo a Papa Francesco
Papa Francesco è riuscito a toccare le menti e i cuori dei fedeli e anche di coloro che non credono. E’ stato il papa di tutti, un papa tra la gente. E la gente questo sabato, nel giorno del suo funerale, gli ha dimostrato tutto il suo affetto. Accanto ai Capi di Stato giunti da tutto il mondo, in 400 mila, molti anche dalle nostre valli, si sono riversati a Roma per dare al pontefice l’ultimo saluto durante il percorso dal Colosseo a Piazza San Pietro, lungo i luoghi simbolo di Roma attraversati dalla papamobile che ha accompagnato il feretro di legno, infine, dal Varicato a Santa Maria Maggiore dove Bergoglio è stato tumulato. Il cardinale camuno, originario di Borno, Giovan Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, durante l’omelia, ha ricordato le gesta e le parole di papa Francesco, per la pace, per i rifugiati, per chi soffre, per costruire ponti e non muri. Un messaggio arrivato forte e chiaro ai tanti giovani, circa 120 mila da tutta Italia e dal mondo, presenti questo sabato nella Capitale dove dovevano partecipare al Giubileo degli adolescenti e che non hanno annullato il viaggio per poter rendere omaggio a papa Francesco. Così lo ricordano alcuni adolescenti partiti dalle Parrocchie di Piamborno e di Cogno in Valle Camonica, accompagnati da Don Cristian Favalli. Il popolo che Francesco ha tanto amato e dimostrato di mettere la primo posto, i poveri, gli ultimi, gli abbandonati e dimenticati e con essi le famiglie e i giovani, futuro dell'umanità e speranza della Chiesa, ha salutato il papa chiamato dai confini del mondo a diventare il vescovo di Roma e della Chiesa universale, con tanta riconoscenza, perché, come detto dal Cardinal Re, “egli ha seguito le orme del suo Signore, il buon Pastore, che ha amato le sue pecore fino a dare per loro la sua stessa vita”.
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