A Lino Bondioni il premio S. Obizio
"Uomo dalle grandi vedute e diventato con tenacità un leader nel settore industriale dell'acciaio gli sono riconosciuti meriti per aver avuto un impatto significativo sull'industria, influenzando la direzione strategica e l'evoluzione del proprio settore, facendosi apprezzare in Italia e all'estero. L'attaccamento alla sua famiglia, al lavoro e alla sua comunità in veste di marito, padre, amministratore comunale e sostenitore delle associazioni ha onorato i valori propri della gente di montagna, arricchendo le sue origini Niardesi e camune". Con questa motivazione è stato consegnato alla memoria di Bortolo Bondioni detto Lino – scomparso lo scorso anno - il Premio S. Obizio 2025. Come tradizione vuole la consegna nella chiesa di s. Maurizio durante le celebrazioni per il santo niardese. La candidatura di Lino Bondioni è stata presentata dalle Guardie di S. Obizio. Il premio è stato istituito per omaggiare persone, enti ed istituzioni che abbiano nella loro vita onorato i valori delle genti di montagna. Lino Bondioni non solo è stato amministratore del comune dove era nato nel 1955, partecipando attivamente alla costituzione dell'Unione Antichi Borghi di Valle Camonica, ma ha fondato anche la Italfond, importante azienda meccanica. Il premio – una statua del santo a cavallo realizzata dal fabbro Per Giulio Chini, è stata consegnata alla moglie Maria ed ai figli Maura, Andrea ed Alessandro. S. Obizio è particolarmente venerato a Niardo, suo paese di origine dove nacque attorno al 1150, ma don Marco, nuovo parroco del paese che per la prima volta ha celebrato questa ricorrenza lo conosceva tramite i racconti della nonna che ne ricordava la battaglia tra i bresciani ed i bergamaschi. Proprio dopo quella battaglia Obizio, nobile guerriero rimase sepolto lunghe ore finché non riuscì a farsi liberare da un passante e decise di ritirarsi in S. Giulia dopo aver abbandonato moglie e figli. Qui morirà nel dicembre del 1206. Nel luogo della sua sepoltura fra la fine del '400 e l'inizio del '500 scaturì del liquido. Il suo culto fu ufficialmente riconosciuto durante il giubileo del 1600. Nel 1797 quando venne soppresso il Monastero di S. Giulia Niardo ne reclamò le reliquie che ora si trovano nella chiesa parrocchiale dove questo pomeriggio sono stati chiusi con la solenne celebrazione e la processione i festeggiamenti.
Commenti
Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!