Condannato per abusi sulle figlie

Ancora una triste storia di violenze sessuali consumate tra le mura domestiche. Autore un operaio Rumeno di 46 anni, condannato a 12 anni di carcere, accusato di violenza sessuale aggravata, nei confronti delle due figlie, che oggi hanno 17 – 18 anni ma che dall’età di 6 – 7 sono state vittime, di quanto più vergognoso si possa raccontare. “Ci sono pagine intere dell’incidente probatorio, in cui le ragazze descrivono il dolore subito”, come precisato dalla pm Letizia Aloisio, che aveva chiesto una pena anche più alta, di 15 anni. “Le figlie erano viste come oggetti sessuali e in cambio ricevevano soldi e caramelle, o il permesso di mettersi lo smalto”, dice la pm spiegando quanto sia stato faticoso “rompere la barriera di protezione attorno alla famiglia”. Le sorelle nascondevano i fatti per il timore di essere allontanate dalla madre e dal fratello. La triste vicenda ebbe una svolta nel 2021, dopo una lezione di educazione sessuale. Fu allora che una delle due minori confidò l’accaduto ad un amichetto, che fatto ritorno a casa raccontò l’accaduto alla madre psicologa, La preside fece partire la denuncia. Si mise al lavoro la Squadra mobile, ma le ragazze non collaborarono, quel primo fascicolo venne archiviato e nel frattempo gli abusi si fermarono. A distanza di qualche mese, però, il padre sorprese la maggiore a fumare. Nessun rimprovero. Le mise piuttosto 50 euro sul comodino. Lei lo interpretò come una richiesta sessuale. L’incubo, di nuovo. E crollò con le amiche. Andarono loro, dai carabinieri, e si arrivò all’arresto.

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