Colere-Lizzola, si attende l'accordo
Spunta una nuova pista per collegare Cima Bianca con il rifugio Albani, ma anche una seggiovia di arroccamento da Teveno previo sviluppo alberghiero della frazione e dei centri circostanti. Sono le principali novità contenute nell’ipotesi di accordo politico sul nuovo comprensorio Colere-Lizzola, al vaglio dei sindaci di Valbondione, Colere e Vilminore, dei presidenti delle Comunità montane Val di Scalve e Seriana, dell’associazione Scalve Mountain e della società proponente, Rsi Srl. “È stato un lungo incontro, quello dello scorso martedi, posso dire che ci rivedremo prossimamente – ha affermato Pietro Orrù, sindaco di Vilminore di Scalve –. La volontà politica c’è, ma manca ancora la quadra tecnica”. Dichiarazioni simili a quelle rilasciate dal collega di Valbondione, Walter Semperboni, a margine dell’incontro tra le parti, ospitato nel Palazzo Pretorio di Vilminore di Scalve: “I tre sindaci sono favorevoli politicamente al comprensorio Colere-Lizzola, ma bisogna limare alcune questioni tecniche”. L’incontro era molto atteso, tanto che alla vigilia si parlava di “decisivo” per l’opera, che ha un costo di 70 milioni di euro: al termine, però, della tanto attesa “fumata bianca” nessuna traccia. Nessun commento, invece, dal banchiere colerese Massimiliano Belingheri, che guida la Rs Impianti, così come dal presidente della Comunità montana Valle Seriana, Giampiero Calegari. Non è dato sapere quale sia la distanza tra le parti, e nemmeno su che cosa non ci sia accordo: fatto sta che, al di là delle dichiarazioni post vertice, la riflessione è ancora in corso. E non è nemmeno detto che basti l’annunciato prossimo incontro a sbloccare la situazione.
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