Capannone trasformato in discarica

Un capannone trasformato in una discarica abusiva al chiuso, utilizzato per selezionare rifiuti, pericolosi e non, senza alcuna autorizzazione, per poi rivenderli al mercato africano. A gestire il tutto un 54enne di origine senegalese, residente a Brembate. Occupati nelle operazioni nove connazionali, alcuni impiegati irregolarmente, mentre altri entrati in Italia in modo illegale. A porre fine all’attività illecita il blitz dei carabinieri della compagnia di Treviglio con il supporto dei reparti speciali dell’Arma e della polizia locale di Ciserano, che ha posto la parola fine alla presunta attività illecita al capannone da circa 700 metri quadrati nella zona industriale di Ciserano. Posti i sigilli si è proceduto alle denunce a vario titolo per reati ambientali, immigrazione clandestina e violazioni in materia di lavoro. Nella maxi operazione, come detto coordinata dai carabinieri, sono stati coinvolti anche i militari dell’Ispettorato del lavoro, i cinofili, gli elicotteristi di Orio al Serio e i vigili del fuoco di Bergamo. All’interno della struttura erano presenti elettrodomestici fuori uso, televisori, frigoriferi contenenti sostanze pericolose, pneumatici e materiali non bonificati. Non solo: i vigili del fuoco hanno riscontrato gravi carenze in materia di prevenzione incendi, tra uscite di emergenza non a norma e locali non conformi all’uso. I carabinieri stanno ora lavorando per risalire a eventuali fornitori o compratori, i rifiuti erano destinati al mercato africano. Il titolare dell’attività è stato denunciato per gestione illecita, gravi violazioni sulla sicurezza dei luoghi di lavoro (tra cui l’assenza del documento di valutazione dei rischi), installazione abusiva di un impianto di videosorveglianza interno e impiego di manodopera irregolare. Elevate sanzioni amministrative per oltre 34mila euro e ammende per quasi tremila, anche per l’impiego in nero di cinque lavoratori.

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