La cassazione conferma l'ergastolo per l'omicidio Ziliani

La Corte di Cassazione ha confermato il triplo ergastolo per Paola evia Zani e per Mirtoani accusati dellomicidio di Laura Ziliani di Temù, madre delle due imputate. I giudici della prima sezione penale hanno giudicato inammissibili i ricorsi presentati dagli imputati chiudendo definitivamente il caso. Per i tre è stato disposto anche l’isolamento diurno per sei mesi. I fatti risalgono all’otto maggio del 2021, giorno della festa della mamma, quando gli imputati (definiti dagli organi di stampa “trio criminale” fin dall’arresto di settembre 2021) prima stordirono con benzodiazepine la donna, la soffocarono a mani nude e infine, una volta uccisa, la seppellirono in una buca scavata vicino al fiume Oglio, dove il corpo venne ritrovato esattamente tre mesi dopo, l'8 agosto, da un ragazzino che stava percorrendo la pista ciclabile, attirato da un forte odore che proveniva dai bordi del fiume. Nel maggio 2022 Mirto Milani – che si era confidato con un compagno di cella - e a seguire le sorelle Pola e Silivia, confessarono di averla uccisa. «Uccisa non per soldi, ma per celebrare se stesse come gruppo» come si legge nella motivazione della sentenza. La Corte d'Assise di Brescia, oltre un anno fa, infatti, aveva spiegato che all'origine dell'omicidio non ci sarebbero state né questioni economiche, né un particolare odio verso la donna: il motivo principale sarebbe stato quello di celebrare la coesione del trio criminale. Laura Ziliani è morta a 55 anni nella notte tra il 7 e l’8 maggio 2021 nella casa nel centro storico a Temù dove tornava il fine settimana per concedersi escursioni in quota, da sola o con gli amici: vigilessa, aveva deciso di trasferirsi in città, a Brescia, proprio dopo aver perso il marito, per lavorare in Comune a Roncadelle, dove era impiegata. Laura era vedova dal 2012: il marito, grande appassionato di montagna, era deceduto, infatti, in un'escursione scialpinistica nella zona de Pisgana sopra Temù, travolto da una slavina. Della famiglia fa parte anche una terza sorella, Lucia, la mezzana, affetta da una disabilità cognitiva. L'avvocato Stefania Ostan, tutore legale, si occupa assiduamente di lei da due anni. L’ha protetta, tutelata il più possibile, preservata da emozioni difficilmente gestibili o dolori ulteriormente poco tollerabili.

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