La montagna va rispettata

Dalla Presolana al monte Alben nella bergamasca, dal bivacco Davide di Corteno Golgi alla santella dedicata a Walter Bassi a Cimbergo al pizzo Badile in Valle Camonica. Sono numerosi sulle montagne delle province di Brescia e di Bergamo gli atti di vandalismo in quota. Dai simboli religiosi decapitati alle attrezzature rovinate, dalle fotografie ricordo distrutte ai libri delle vette stracciati. Perché: è la domanda che in molti si pongono. Perché se si analizzano i fatti non si trova ragione di queste distruzioni gratuite che creano però profondo disagio e dolore fra chi la montagna la ama, fra chi ha lasciato sulle vette segni di ringraziamento e di ricordo. E' vero, dopo iol Covid la montagna è diventata un po' di moda, ma questo avrebbe dovuto portare a conoscere e rispettare l'ambiente. Invece cosa sta accadendo? Abbiamo girato la questione ai responsabili del CAI che ovviamente stanno facendo una seria riflessione sui fatti delle ultime settimane e ribadisce che chi va in montagna deve praticare i valori del rispetto e della tutela. Che sono poi i valori che animano da sempre chi la montagna la vive e la protegge, la rispetta e la cura, come fanno gli uomini del CAI facendo manutenzione nei bivacchi sui sentieri e sulla segnaletica, come fanno gli uomini del soccorso alpino prendendosi a cuore la sicurezza di chi sale sulle vette e fornendo indicazioni su come affrontarle in sicurezza.

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