Fatture false: tre imprenditori bresciani nei guai
Si occupano di commercio di metalli ferrosi sul basso Garda i tre imprenditori bresciani finiti nei guai nell'ambito di un'inchiesta su un giro di fatture false della procura di Brescia e della guardia di Finanza di Desenzano del Garda e Castiglione delle Stiviere. Pare che i tre fossero a capo di una vera e propria organizzazione criminale che offriva servizi di fatture false ad altre aziende della zona per abbattere i costi fiscali. Operavano tra le province di Brescia e Mantova. A scoprire il giro – si parla di fatture false per oltre 100 milioni di euro – le fiamme gialle che, nelle ultime ore, su ordine della procura di Brescia che ha coordinato le indagini, hanno perquisito abitazioni e uffici aziendali dove hanno trovato 320 mila euro in contanti nascosti in sacchetti di plastica e nel doppio fondo di mensole. I tre erano in grado di fornire ai clienti un servizio “all inclusive” di emissione di fatture false e di riciclaggio dei guadagni illeciti generati. Per fare questo avevano costituito numerose imprese e società cartiere, sia italiane che estere, amministrate da “prestanome” compiacenti. Erano utilizzate per emettere le fatture false e per riscuotere il denaro mediante “monetizzazione” dei bonifici emessi dai clienti destinatari delle false fatture. In particolare, l'ingente flusso di denaro bonificato dai “clienti” del sodalizio per il pagamento delle fatture per operazioni inesistenti, in una prima fase sarebbe stato trasferito su conti correnti esteri e successivamente prelevato in contanti per essere, infine, restituito agli “utilizzatori” delle fatture false, al netto della provvigione incassata dal sodalizio criminale, oscillante tra il 5% ed il 22% dell’importo oggetto di falsa fatturazione. In una seconda fase, invece, il gruppo criminale avrebbe fatto ricorso a soggetti di origine cinese, in grado di fornire il denaro contante richiesto per alimentare la frode e consentire la “monetizzazione”, in cambio di una provvigione del 3% calcolata sul totale del denaro trasferito. All'opera in queste ore, per le perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici dei tre, una trentina di baschi verdi dei comandi provinciali di Brescia e Mantova.
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