9,4 milioni di euro di crediti fittizi
Aveva ottenuto agevolazioni fiscali, ovvero i crediti di imposta, previsti dalla legge di stabilità del 2026, per l'acquisizione di beni e investimenti in strutture produttive del sud Italia, ma al posto dei siti produttivi la guardia di finanza ha trovato abitazioni di privati cittadini del tutto ignari della frode. Così il rappresentante legale di otto società finite nei controlli dei finanzieri del comando provinciale di Lodi, è stato denunciato. Secondo le indagini le società controllate dallo stesso rappresentante legale, nell'anno 2024 hanno richiesto la fruizione di crediti di imposta, strumenti di agevolazione fiscale per le imprese, che consentono di ridurre l’imposta da pagare sui propri utili netti, per oltre 9.4 milioni di euro, per presunti investimenti nel mezzogiorno, pari a 22 milioni di euro. Sopralluoghi eseguiti presso i siti produttivi in relazione ai quali sono state richieste ed ottenute le agevolazioni fiscali (situati nel Mezzogiorno), hanno fatto emergere che gli stessi erano totalmente inesistenti (talvolta i siti produttivi dichiarati coincidevano con le abitazioni di privati cittadini del tutto ignari) e in nessun caso sono stati rinvenuti elementi riconducibili alle società richiedenti il credito d’imposta. Per scongiurare l'uso indebito di tali ingenti crediti, attraverso ulteriori cessioni o rimborsi, è stato richiesto e ottenuto il "nulla osta" dall'Autorità Giudiziaria e i crediti fasulli, attraverso la procedura di sospensione dei modelli F24, sono stati bloccati con segnalazioni agli uffici finanziari competenti.
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