In cammino contro la violenza
Camminare per dire basta alla violenza: questo quanto ha mosso decine di persone ad uscire di casa in una fredda sera di novembre, donne e uomini. E' questo il messaggio che i centri anti violenza della Valle Camonica hanno lasciato in questo 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Si è scesi per strada per ricordare le donne vittime di violenza, ancora troppe, ma soprattutto per dar forza alle sopravvissute e per ribadire che la violenza non è un destino, è qualcosa a cui ci si può opporre e non solo singolarmente. La violenza è un problema di tutti, è un problema culturale e politico ed ognuno deve fare la sua parte, la strada da fare è ancora lunga. I centri anti violenza camuni hanno dieci anni, nel 2015 seguirono circa 40 donne, oggi sono un centinaio. Numeri che si possono leggere anche in positivo, perché forse le donne stanno trovando il coraggio di chiedere aiuto. In Valle Camonica a sostegno delle politiche contro la violenza sulle donne è nata una rete, ne fanno parte anche le organizzazioni sindacali, le forze dell'ordine, la sanità, associazioni del territorio. E la rete funziona. Ai centri anti violenza molte donne arrivano indirizzate da qualcuno della rete. E nel gruppo ora c'è anche chi si occupa dei maschi maltrattanti, come prevede la convenzione di Istanbul. Anche Uomini in meglio, il primo centro che segue gli autori di violenza, era presente alla manifestazione. A portare la propria testimonianza non solo gli operatori ma anche i rappresentanti delle associazioni del territorio, dall'Associazione Dieci fondata da Erica Patti dopo l'uccisione dei figli Andrea e Davide per mano del padre, all'Associazione Donne & Arte ed Equanime. Durante il percorso, a cura degli studenti dell'Istituto Olivelli sono state proposte riflessioni sul tema, la scuola Teatro Valcamonica ha proposto una performance in piazza Mercato, mentre le conclusioni si sono tenute davanti al municipio di Darfo e si sono chiuse con il saluto della presidente della commissione Pari Opportunità e dell'assessora ai Servizi Sociali. Presenti al corteo anche gli studenti dell'istituto comprensivo Darfo 2 con cartelli riportanti slogan. Le donne della CGIL hanno indossato manifesti con frasi riportanti luoghi comuni sulla questione di genere.
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