Un ricordo lungo 102 anni: il Gleno

Pioviggina ed il cielo è grigio. Il Dezzo scorre tranquillo nel suo letto. Sono le 7 del primo dicembre 2025 e la città si sta svegliando. Come 102 anni fa. Le persone si stavano alzano, stavano andando a scuola e al lavoro, poi tutto cambiò. Sei milioni di metri cubi di acqua preceduti da vento e boati spazzarono via una fetta di Corna di Darfo, ma lo avevano già fatto a monte in Val di Scalve, distruggendo edifici, case, persone e vita...lasciando solo una distesa di morte e di fango. Una tragedia, la più immane mai registrata da queste parti, che ha segnato per sempre la vita di molte famiglie: le vittime furono più di 500, alcune non furono mai ritrovate. Ecco perché a 102 anni di distanza il suo ricordo della tragedia del Gleno è ancora molto vivo e le comunità fanno del loro meglio per onorare la memoria di chi non c'è più. Una tragedia annunciata fu quella del Gleno, il crollo di una diga costruita male. Sono stati molti i momenti per riflettere, ancora una volta, su questi fatti, il fine settimana è stato denso di avvenimenti, in Valle di Scalve e in Valle Camonica. E questa mattina a Darfo Boario Terme, come tradizione vuole, gli amministratori, i cittadini, il parroco, si sono trovati fuori dalla chiesetta chiamata del Gleno, la chiesa del Sacro Cuore di Corna miracolosamente risparmiata dal disastro, dove vennero raccolte le salme. Alle 7.35 le campane della città hanno suonato, il parroco ha dato la benedizione e sono stati scanditi i nomi delle vittime camune prima di raggiungere il ponte sul fiume Dezzo dove è stato deposto un mazzo di fiori. La chiesa del Gleno è stata acquisita dal comune e presto verrà restaurata. Diventerà il tempio della memoria. Intanto la memoria del disastro è affidata alle celebrazioni che ogni anno vengono organizzate sul territorio. Quasi ogni famiglia ha ricordi legati a questa tragedia, che vengono narrati di padre in figlio. Prima della celebrazione di questa mattina a Corna nei giorni scorsi si sono svolte altre iniziative anche in quota ai ruderi della diga che sono stati illuminati grazie al progetto ideato con Enel Green Power nel centenario del 2023.

Commenti

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    Francesco

    Sono il figlio di una sopravvissuta al disastro dellasera Paola che quel giorno aveva 9 anni e madre e tre fratelli morirono nel disastro. Mia madre e mio padre Zeziola fausto di Darfo si sono spostati a chiari. Ma il mio cuore è li. Grazie per l'articolo. Io non ho potuto venire.

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