Un tuffo (e una targa) per Federico
Il conto alla rovescia, il salto, i sorrisi e il plauso dei curiosi. L’evento – che premia l’audacia di pochi – resta pur sempre goliardico, l’aria come ogni anno è frizzante, ma qualcosa è cambiato. Manca lui, il “Kaimano” Federico Troletti: senza il suo ideatore il “Tuffo dal Balutù” di Cividate Camuno – tradizione che si perpetuava da qualche anno per mano sua e dell’amico Paolo Cretti – ha assunto un altro significato. Quello del ricordo, di un gesto “da pazzi” che oggi si fa memoria per ricordare il 48enne originario proprio di Cividate, agente della Polizia di Stato in servizio presso l’ufficio passaporti del commissariato di Darfo, scomparso lo scorso 22 aprile in un terribile incidente stradale. Amava l’acqua, il nuoto, le imprese sportive: questo venerdì, nel giorno di Santo Stefano, la comunità di Cividate Camuno – insieme alla moglie Federica, alle figlie Amelia e Matilde e ai tanti amici – ha voluto ricordarlo con una targa commemorativa. La tradizione del Tuffo del Balutù dunque continua: a vegliare sugli impavidi, da quest’anno c’è uno spettatore in più.
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