Cerimonia solenne, intensa, commovente e commossa quella che si è svolta alle Rocce nere al chilometro 29 della strada del Gavia dove il 20 luglio 1954 persero la vota 18 alpini del Battaglione Bolzano precipitato in un dirupo a bordo del camion militare che stava scendendo verso Ponte di Legno. Presenti gli unici due superstiti di quel giorno ed i parenti di tutte le vittime, oltre alle autorità militari e civili, a moltissimi alpini e rappresentanze civili. Gli interventi che hanno preceduto la S. Messa in ricordo degli alpini scomparsi hanno voluto testimoniare soprattutto l'importanza del rispetto della parola data per costruire una società basata sul diritto e quindi sui valori di cui gli alpini sono portatori e propugnatori: quegli alpini morti in una giornata serene di luglio, quando probabilmente con la loro giovanile baldanza scendevano cantando da quella strada dove avrebbero trovato la morte, non erano in vacanza: stavano compiendo il oro dovere che si snodava in base ad un giuramento, quindi ad un patto, fatto alla Repubblica italiana. Ecco allora il monito solenne che si può trarre anche da quella dolorosissima vicenda. La cerimonia alla rocce nere del Gavia al chilometro 29 ha visto presenti i parenti di tutte la vittime che furono, quel lontano 20 luglio 1954, 18; due feriti gravi furono ricoverati all'Ospedale di Breno dove uno cessò di vivere poco dopo; un altro è vissuto fino a tre anni fa. Due soli riuscirono a salvarsi saltando dal camion e anche questa domenica, con molto dolore, ma con nerma memoria, hanno raccontato la loro storia.