Una donna ricoverata in prognosi riservata all'ospedale di Brescia, suo figlio in condizioni meno gravi e quattro soccorritori visitati all'ospedale di Esine. E' piuttosto pesante il bilancio di un'intossicazione di monossido di carbonio, dovuta probabilmente al cattivo funzionamento della caldaia a metano. E' successo tutto ad Artogne attorno alle 14 di questo martedì. Madre i figlio, che vivono inun appartamento in via Giovanni XXIII, sono in casa, la donna si trova soggiorno, il figlio nella sua camera da letto. Improvvisamente il ragazzo, che ha 22 anni, avverte un malore, si reca in cucina e trova la madre già priva di sensi. Immediatamente allerta il 118 e sul posto arrivano i volontari di Camunia Soccorso con un'ambulanza, mentra dall'ospedale di Esine parte anche l'auto medico. Appena arrivati in posto i volontari entrano nell'abitazione e soccorrono madre e figlio, intanto vengono allertati i vigili del fuoco del distaccamento di Darfo Boario Terme. L'appartamento è saturo, i soccorritori mentre portavano fuori gli abitanti, inevitabilmente respirano il monossido. Mentre vengono effettuati i primi accertamenti sulla donna, di 48 anni, e sul ragazzo, alcuni membri dell'equipaggi avvertono i primi malori. In posto quindi tramite il 118 vengono fatte convergere altre ambulanze, quella dei volontari di Sale Marasino e quella di Santa Maria Assunta, e mentre madre e figlio vengono avviati all'ospedale di Brescia, il medico si accerta delle condizioni dell'equipaggi di Camunia Soccorso che viene comunque inviato all'ospedale di Esine per accertamenti. Nessuno è in gravi condizioni. E' piuttoso grave, invece, la donna che dovrà essere sottoposta al trattamento in camera iperbarica. Quando i soccorritori e i vigili del fuoco sono arrivati in posto, infatti, era già priva di sensi. Se fosse successo di notte per madre e figlio non ci sarebbe stato scampo. Invece il pronto intervento del ragazzo, che sta bene, ha evitato il peggio. Quando i vigili del fuoco sono arrivati in posto i locali della casa erano saturi. Sono entrati con gli autoprotettori e con i rilevatori. Hanno areato i locali e solo dopo un'ora è stato possibile accedervi senza correre ulteriori rischi. Sul posto anche i carabinieri della stazione di Artogne ed i tecnici di Valle Camonica servizi che hanno bloccato le utenze. I vigili del fuoco del distaccamento di Darfo Boario Terme hanno fatto rientro in sede solo attorno alle 17, dopo aver espletato tutti gli obblighi di legge. Ora, ovviamente, bisognerà far luce sul buon funzionamento dell'impianto di riscaldamento e verificare che caldaia e impianto siano a norma.