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738 I RIFIUTI DEL SUD A BRESCIA
Pare che non ci sia alternativa all'arrivo di tonnellate di rifiuti dal Sud Italia, all'inceneritore di Brescia. Nonostante il parere contrario espresso anche dalla Regione e dall'assessore regionale all'ambiente Claudia Maria Terzi che contro lo Sblocca Italia era ricorsa anche alla Corte Costituzionale, e nonostante l'opposizione svolta al Governo dal deputato camuno della Lega Nord Davide Caparini, lo sblocca rifiuti porterà a risolvere negli inceneritori del nord, la maggior parte (ben 13) sono in Lombardia, il problema dei rifiuti del Sud. Quindi all2 2,6 milioni di tonnellate di rifiuti smaltite all'anno in Lombardia, se ne potrebbero aggiungere altri 1,3 milioni di tonnellate l'anno. Da anni Bruxelles ha infatti aperto uninfrazione nei confronti dellItalia per la sua incapacità a smaltire i rifiuti urbani prodotti nelle regioni meridionali. Il Governo ha quindi disposto che gli inceneritori del nord aumentino il loro carico termico del 30% privilegando, nell'invio dei rifiuti della Campania, della Sicilia e del Lazio, quegli impianti come quello bresciano, pensati per il recupero energetico. Lelenco ufficiale degli inceneritori, uscirà nelle prossime settimane ma sembra proprio che il termoutilizzatore A2A dovrà aumentare del 10 per cento i quantitativi inceneriti avvicinandosi al massimo del suo carico termico di oltre 800mila tonnellate. Entro lestate si dovrà aprire listruttoria con relativa conferenza dei servizi, per modificare lautorizzazione integrata ambientale (Aia) rilasciata dalla regione un anno fa. Autorizzazione che ha confermato il massimo del carico termico a 1 milione di tonnellate. Nel frattempo la Regione attende l'esito del ricorso alla Corte Costituzionale. Secondo il ricorso, il decreto del governo violerebbe il titolo V dellaccordo Stato-Regioni secondo il quale sono le regioni a decidere in materia di rifiuti.
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