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1327 CACCIA AL PELLET CONTAMINATO
E' arrivata anche in provincia di Bergamo l'indagine sul pellet contaminato da metalli pesanti, che vede impegnate da martedì oltre 300 unità del Corpo Forestale dello Stato in una vasta attività di Polizia Giudiziaria. Gli agenti sono sulle stracce di partite di pellet da riscaldamento che potrebbero risultare pericolose per la salute poiché sarebbero contaminate con nichel, cadmio e cromo in quantitativi considerevoli. Lattività investigativa è stata avviata un anno fa a seguito delle segnalazioni di cittadini che denunciavano il danneggiamento delle proprie stufe conseguentemente allutilizzo di una determinata partita di pellet. Lindagine, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pavia, ha consentito di risalire alla ditta produttrice del pellet, che opera in provincia di Lecco. La stessa ditta, oltre a produrre pellet, opera anche attività di gestione, recupero e preparazione per il riciclaggio dei rifiuti solidi urbani, industriali e biomasse. Il timore degli inquirenti, che per ora non ha ancora trovato conferme, è che al legno destinato alla produzione del pellet venissero aggiunti anche rifiuti. In attesa di maggiori accertamenti sul materiale, che secondo la forestale presenterebbe anche evidenti colorazioni anomale, blu, rosse, verdi, dovute ad una contaminazione del materiale legnoso utilizzato, sono state portate a termine diverse perquisizioni in tutta Italia per rintracciare il pellet venduto ai commercianti: più di 80 perquisizioni di cui 8 in Lombardia e precisamente in provincia di Bergamo. Sequestrate in tutte 100 tonnellate di pellet che era in vendita sugli scaffali di numerosi ignari rivenditori. 8 anche i rivenditori bergamaschi che erano convinti di acquistare e vendere «pellet di legno vergine di faggio». Il presidente del consiglio di amministrazione della società da cui è partita l'inchiesta e il suo consigliere delegato sono stati denunciati per presunti reati di illecito smaltimento di rifiuti e frode in commercio.
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