Poco dopo le 10.00 di questo sabato mattina un noto appassionato di volo con ultraleggero della Vallecamonica, appartenente al circolo Centro Volo Nord, mentre sorvolava con il suo Zenayr 701 a 2.500 metri di quota le montagne della Valgrigna tra Gianico ed Esine, ha notato una strana nebbia stratificata nella zona della testata della Valle dell'Inferno, tra il Bivacco Marino Bassi e la Malga Fop del Cadì a 1900 metri. E' quindi sceso di quota ed ha potuto constatare che si trattava di un importante focolaio d'incendio a pascoli d'altura e arbusti: non avendo con sé la radio della Protezione Civile, ha chiamato con il cellulare i Vigili del fuoco, dando le coordinate della zona. Da Esine con fuoristrada sono saliti una squadra antincendio della Protezione Civile del paese oltre al coordinatore del Gicom Roberto Galli ed al responsabile Servizio Foreste e Bonifica Montana della Comunità Montana di Vallecamonica Gianbattista Sangalli. Nel frattempo Regione Lombardia ha inviato sul posto 2 elicotteri in servizio antincendio, che, dopo aver trasportato in quota i volontari antincendio Ana da Boario Terme, hanno iniziato le rotazioni dalla vasca di accumulo della centrale Resio a quota 1.100 metri fino ai 2.000 metri dell'alta Valle d'Inferno che sbocca nella Valle di Frà, dove l'incendio ha lambito il Bivacco Marino Bassi e la nicchia di S. Glisente, bruciando circa 20 ettari di pascoli d'alta quota, arbusti e resinose. La zona è comunque molto impervia e gli elicotteri, con lunghe rotazioni di circa 7 minuti, hanno pescato l'acqua trasportandola sul luogo dell'incendio. L'operazione di spegnimento è durata fino alle 16.30 quando tutti i volontari sono scesi a valle per il buio imminente. L'operazione di spegnimento è da considerarsi conclusa, anche se nella mattinata di domenica un aereo ultraleggero del Centro Volo Nord di Artogne effettuerà una perlustrazione per verificare che non vi siano altri focolai. A memoria statistica, non si registrano incendi nella zona: dunque questo episodio deve considerarsi un atto di bracconaggio, effettuato nella riserva della foresta demaniale della Valgrigna, con l'evidente intento di stanare la selvaggina reintrodotta negli anni; camosci, cervi e caprioli soprattutto. Nella giornata di sabato sul posto hanno operato in totale 10 persone, tra cui un milite della Forestale della caserma di Darfo, oltre ai 2 elicotteri di Regione Lombardia.