Cosa ne sarà delle Province costituite in enti di secondo livello in vista della loro abolizione ma non cancellate dalla Costituzione per volere dei cittadini che hanno votato no al referendum costituzionale? In attesa di disposizioni da parte del Governo, l'assemblea dei sindaci alla guida della Provincia di Brescia, continua nel suo lavoro nelle competenze ad essa attribuite: strade, scuole, ambiente e territorio. I cittadini hanno sancito che non vogliono che le Province spariscano dalla Costituzione. La Provincia quindi oggi – secondo il presidente del Broletto Pierluigi Mottinelli - è più forte di ieri. Ma le casse piangono: serve urgentemente, da parte del nuovo Governo, un decreto legge per risolvere l’emergenza bilanci da cui dipendono la sicurezza stessa dei cittadini, in primis strade e scuole. Nel 2015 la Provincia di Brescia ha dovuto fare i conti con tagli dallo Stato di 23 milioni che sono diventati 45 nel 2016. Nel 2017 i tagli potrebbero ammontare a 67 milioni, una proiezione in attesa della definizione esatta del Concorso della Finanza Pubblica, che sarà definito nei prossimi mesi. Solo nel 2016 la Provincia di Brescia ha versato alle casse centrali oltre 71 milioni di euro. Nel 2015 49 milioni e nel 2014 26 milioni. Secondo le stime nel 2017 dovrà versare 93 milioni. Pier Luigi Mottinelli esprime preoccupazione anche nel ruolo di Presidente delle Province Lombarde, per tagli che pesano su voci importanti come il piano neve e riscaldamento, la manutenzione di strade e di edifici. Per questo la Provincia di Brescia ha chiesto al Governo che gli introiti che derivano dalla RCA e dalla tassa di iscrizione al registro automobilistico restino nei bilanci delle Province e non vadano per oltre il 70% al Governo Centrale. Anche nei confronti di Regione Lombardia dovrà riprendere un dialogo che esalti il “modello lombardo” di forte collaborazione tra Comuni, Province e Regione, nella definizione dei ruoli e delle competenze, con le relative coperture finanziarie.