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1000 CONTINUA L'IMPEGNO
La speranza lascia spazio al dramma e tra le polemiche di chi cerca di capire se la tragedia poteva essere evitata, i soccorritori continuano a cercare sotto la neve e le macerie dell'Hotel Rigopiano e a soccorrere le popolazioni isolate di Centro Italia. L'Assessore regionale Simona Bordonali, ha fatto il punto delle partenze degli uomini e dei mezzi della Protezione civile lombarda, sottolineando in primo luogo la necessità di restituire alla Protezione Civile, più poteri per recuperare i ritardi accumulati. Ad oggi, insieme a tutte le altre forze in campo, sono ancora all'opera 244 uomini che fanno parte dei 433 che si stanno avvicendando dal pomeriggio di martedi' scorso. Sono partiti anche 68 mezzi speciali e ogni squadra e' dotata di tutte le dotazioni necessarie per affrontare l'emergenza. Ieri poi hanno lavorato a Farindola anche gli uomini della squadra Usar (Urban search and rescue) dell'Areu. Restano al momento attive la Colonna Mobile Regionale e le Colonne Mobili Provinciali di Brescia, Como, Cremona, Lodi, Mantova, Milano, Sondrio e Varese, con 218 uomini impegnati nelle operazioni con mezzi speciali e attrezzature varie per lo sgombero neve. Le operazioni di rientro e di cambio turno per le squadre impegnate nell'emergenza sono iniziate nella giornata di domenica 22 gennaio. Il personale inviato da Regione Lombardia continua ad operare nelle regioni Abruzzo e Marche, in piu' di 13 Comuni. Questo lunedì, dopo cinque giorni, sono rientrate invece le prime squadre di tecnici del CNSAS Lombardo e altre sono partite questo martedì alla volta dellHotel Rigopiano dove si scava in profondità per raggiungere le parti più interne della struttura con sonde anche a vapore e rilevatori RECCO, con benne e pale meccaniche. Il CNSAS è presente anche per garantire la sicurezza nello scenario delle operazioni: in questi giorni il rischio di valanghe ha raggiunto il livello 4. Abbiamo trovato una situazione devastante, con una serie di complicanze da tempesta perfetta ha affermato Gianni Gamba, vice Delegato della VI Orobica e Coordinatore di ricerca - ma la caparbietà e la tenacia dei soccorritori, sotto la pioggia, la neve e con il freddo, hanno permesso di lavorare senza sosta tra numerose avversità.
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