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1160 LA STORIA DI SAMUEL, NATO DUE VOLTE
E' un giorno di febbraio di 1996 e Samuel, 22enne, in sella alla sua moto, viene colto da un malore, una congestione e cade a terra. In un attimo tutto è cambiato. Samuel è in coma vegetale e quando i medici lo danno per morto, Samuel si sveglia, ma non è più lui a causa delle lesioni al cervello subite. Per questo suo padre Stefano Pelliccioli, colui che non si è mai arreso a perdere suo figlio, davanti a quel ragazzo che non assomiglia più a quel figlio che il cuore vorrebbe riavere, diffonde a distanza di tanti anni, una lezione di amore e speranza e lo fa attraverso l'associazione Amici di Samuel Onlus, il cui simbolo è una farfalla, perchè anche se ferita, venga accudita con amore e dedizione, tanto da permetterle di tornare a volare, anche se con le ali spezzate. Stefano Pelliccioli vuole lanciare un messaggio ai genitori il cui cuore si è fermato davanti alle parole: non c'è più nulla da fare. Non arrendetevi mai, dice, perchè Samuel ha dovuto reimparare con tanta fatica, a scrivere, camminare, lotta contro una paralisi e delle ferite che rendono difficili i movimenti e il linguaggio. Come se fosse nato un'altra volta. Ci sono voluti due anni per imparare a mangiare, eppure oggi Samuel va in piscina, in moto, persino alla Stramilano. Il casco che ha protetto Samuel quando è caduto a terra è il simbolo di ciò che i ragazzi possono fare per proteggere la propria fragile vita.
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