La provincia di Brescia, dopo Milano, è la provincia in Lombardia, con maggiore presenza di studenti stranieri nelle scuole: 41 scuole, pari al 3.7%, sono a maggioranza straniera. 15 in provincia di Bergamo. In Tutto in Lombardia le scuole che vedono la presenza di più studenti stranieri che italiani, sono 167, pari al 2% circa, 566 in Italia, pari all'1% circa. La Lombardia si conferma la Regione con il maggior numero di strenieri iscritti nei suoi ateni, sia pubblici sia privati: 17.868, pari al 24% circa degli iscritti stranieri su scala nazionale, con un aumento di 4% rispetto all'anno accademico 2014/2015 e con una media superiore a quella nazionale. Le tre province che in termini assoluti si dividono il numero maggiore di allievi stranieri, in particolare nelle scuole primarie, sono Milano, Brescia e Bergamo. In Lombardia le scuole che hanno più del 30% di alunni stranieri sono 789, pari al 10 per cento del totale, una quota doppia di quella registrata nel complesso su tutti gli istituti dell'Italia. La presenza di alunni stranieri nelle scuole è stata fotografata dal rapporto ORIM 2017 che ha certificato la presenza di 1 milione e 314 mila immigrati in Lombardia, pari al 13%, 188 mila in provincia di Brescia, pari al 14,3% e 147 mila in provincia di Bergamo pari all'11% circa. L'aumento di questi dati comporta un naturale aumento di numero di studenti stranieri nelle scuole, che sono dunque sempre più multietniche tanto da spingere la Regione, per voce dell'Assessore alla Sicurezza, Protezione Civile e Immigrazione Simona Bordonali, ad auspicare un riequilibrio con un incremento di studenti italiani che può avvenire solo con un incremento delle nascite in Italia e attraverso – afferma l'assessore – il blocco degli sbarchi. Le cifre sulla presenza straniera nelle scuole pre-primarie, primarie e secondarie sono cresciute costantemente negli anni ed hanno imposto politiche per l'inserimento per impedire la formazione di classi “ghetto” per l'insegnamento dell'italiano e per favorire l'integrazione durante l'età scolare, senza rallentare l'insegnamento, come il tetto massimo di 30% di studenti stranieri nelle classi, imposto per legge, ma sempre in un'ottica di un insegnamento interculturale.