Otto arresti e 59 denunce per detenzione, cessione e divulgazione di materiale pedopornografico. E’ questo quanto emerso dall’operazione “Revelatum” condotta dalla Polizia di Stato a contrasto della pedopornografia online. Tra i provvedimenti applicati, anche quelli diretti a due bresciani: un 24enne che abita a Montichiari e un 44enne residente a Lonato, entrambi operai ed entrambi incensurati. Ai due indagati sono stati sequestrati computer e smartphone da cui sono emersi anche collegamenti ad un portale pedopornografico dislocato in Nuova Zelanda. A destare i sospetti degli investigatori della Polizia Postale, una segnalazione anonima, relativa alla presenza di materiale pedopornografico all'interno di un cloud: qui erano custoditi video e immagini ritraenti minori in atti sessualmente espliciti, che sono poi stati catalogati secondo la loro gravità ed utilizzati per ricostruire le tracce informatiche lasciate dai soggetti che vi erano entrati in contatto. Dopo aver delineato le ipotesi investigative, la Procura di Bari ha emesso i decreti di perquisizione arrivando al sequestro di una sessantina di dispositivi con un volume di file proibiti di circa 500 terabyte, la stragrande maggioranza dei quali a disposizione degli otto uomini arrestati in flagranza di reato e già convalidati dalle autorità giudiziarie territorialmente competenti. L’episodio è l’ennesimo in provincia di Brescia, dove una decina di giorni fa era stato arrestato anche un ristoratore di Gardone Riviera, trovato in possesso di circa 2.200 file tra video e immagini proibiti. Il procedimento che ha portato a 67 indagati, con 8 arresti, è ancora nella fase delle indagini preliminari. L'indagine, durata un anno e mezzo, è stata curata dalla Polizia Postale di Bari e Foggia con il coordinamento del Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online, sotto la direzione della Procura di Bari, coinvolgendo nella sua fase esecutiva più di 50 uffici su tutto il territorio nazionale.