Sostenere la crescita dei Comuni montani e contrastarne lo spopolamento attraverso sviluppo e valorizzazione. Sono questi gli obiettivi del disegno di legge promosso da Mariastella Gelmini – composto da 19 articoli – approvato dal Consiglio dei Ministri questo giovedì 10 marzo e direttamente collegato alla manovra di bilancio. Una Strategia nazionale per le montagne italiane delineata su base triennale cui viene affidata la definizione di interventi finalizzati allo sviluppo economico e sociale delle aree interessate. Entro il 30 settembre di ogni anno, il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, sentita la Conferenza Stato-Regioni, presenterà alle Camere la relazione annuale sullo stato della montagna e sull'attuazione della strategia. A tale scopo è stato costituito un fondo (il Fosmit) istituito dalla legge di bilancio con una dotazione di 100 milioni di euro per il 2022 (a fronte dei 29,5 milioni precedenti) e 200 milioni di euro a decorrere dal 2023. Il provvedimento giunto sul tavolo del Governo propone soluzioni ad ampio spettro, a cominciare da misure fiscali a favore delle imprese montane avviate dai “giovani”. Ma anche un credito di imposta, in misura pari al 10 per cento del valore degli investimenti effettuati negli anni dal 2022 al 2025 per gli imprenditori agricoli e forestali che esercitano la propria attività nei comuni montani e che investono nel miglioramento delle pratiche di coltivazione e gestione benefiche per l'ambiente e il clima. I rifugi di montagna possono essere concessi in locazione, fatte salve le prioritarie esigenze operative e addestrative del ministero della Difesa. Sono inoltre previste soluzioni per favorire i servizi di telefonia mobile e l'accesso ad internet. Il via libera alla legge – come sottolineato da Marco Bussone, presidente dell’Uncem (Unione nazionale comuni comunità enti montani) - ha sottolineato come il via libera alla legge costituisca un «primo passo importante verso un’azione forte e coesa in Parlamento» in favore della montagna italiana.