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ACQUA: DARFO CONTRO TUTTI, L'APPELLO DELLA SIV

Nonostante gli appelli dei sindaci nell’assemblea della Comunità Montana, il Comune di Darfo va per la sua strada di affidare gli impianti del ciclo idrico, quindi acquedotti, fognature e depuratori, al gestore unico provinciale Acque Bresciane. Darfo romperebbe così il fronte dei sindaci camuni che da trent'anni resistono contro l’affidamento dei loro impianti ad una realtà provinciale e che, consapevoli che la gestione comune per comune non è più possibile, stanno cercando di ottenere un loro Ato camuno e una loro società di gestione camuna, la Siv già costituita, per decidere in casa gli investimenti da fare per migliorare gli impianti e le tariffe da applicare nelle bollette dell’acqua, per ripagare tali investimenti. Peccato che -secondo il sindaco di Darfo – questa battaglia trentennale per far sì che l’acqua in montagna costi meno che in città, comporti comunque un prezzo da pagare per i cittadini. Per il sindaco di Darfo Boario Terme Dario Colossi, si è perso anche fin troppo tempo a combattere senza fare investimenti sul ciclo idrico e ora a farne le spese sono i cittadini che non possono contare sempre su acqua di qualità ed impianti a prova di siccità. E’ tempo quindi di entrare nell’Ato provinciale. Nel prossimo consiglio comunale di Darfo del 9 novembre, quando l’affidamento degli impianti comunali all’ATO provinciale sarà all’ordine del giorno, le minoranze chiederanno al sindaco di attendere almeno il pronunciamento della Corte Costituzionale che il 10 gennaio dirà se è legittimo oppure no per la Valle Camonica avere un suo Ato camuno. La Valle Camonica lo chiede da decenni, uno studio della Bocconi avvallato dal Politecnico di Milano dimostrerebbe come la gestione camuna del servizio idrico comporterebbe una bolletta dell’acqua ridotta della metà rispetto alla gestione provinciale, la Regione ha quindi permesso l’Ato di Valle Camonica con la legge 22, legge impugnata dal Governo che tra l’altro è cambiato nel frattempo e potrebbe anche fare cadere il ricorso. Le bollette di Darfo saranno più basse con una gestione camuna – assicura il presidente della Siv Corrado Tomasi che lancia un accorato appello al sindaco di Darfo. Acque bresciane avrebbe già studiato una proposta di investimenti e di tariffe da applicare alla realtà di Darfo, ma tutto ciò deve essere ancora approvato dal consiglio provinciale. Inoltre, per il comune di Darfo – avverte Tomasi – non sarà facile tornare indietro.
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