E' cresciuta sentendo parlare in famiglia dello zio Paolo (il giudice Paolo Borsellino), del suo sacrificio e del suo impegno, quello raccolto dopo il 19 luglio 1992, dalla sorella Rita Borsellino, nonna di Chiara. Lei ha 24 anni e dopo la morte di Rita ha raccolto il testimone della memoria ed ora è lei che si occupa di far conoscere la storia di Paolo, pur non avendolo conosciuto direttamente, pur non avendo vissuto direttamente la stagione delle stragi di Palermo. Per Chiara Corrao, ospite in questi giorni di Libera Valle Camonica, è importante in questo momento gettare un ponte fra le generazioni, la sua e quella di zio Paolo e nonna Rita. Questo lo ha detto agli studenti, lo ha ribadito in un incontro presso la biblioteca di Gianico nel cammino organizzato da Libera Valle Camonica verso il 21 marzo giornata della memoria e dell'impegno che quest'anno si terrà a Milano. L'educazione è un passo fondamentale per sconfiggere le mafie, ha detto Chiara. Al centro Rita e Paolo Borsellino ospitato in un bene confiscato alla mafia del quartiere dove ha passato gli ultimi anni di latitanza Totò Riina, c'è un pezzo di Valle Camonica perché dopo la consegna della Bibliolapa, una biblioteca viaggiante con la quale Rita Borsellino raggiungeva anche i quartieri più difficili di Palermo, anche la biblioteca del centro è stata attrezzata grazie alla generosità di tanti camuni e dei volontari di Libera Valle Camonica che l'hanno montata. Attraverso i libri e gli incontri il Centro ed ora anche Chiara intendono creare una coscienza civile più forte. L'incontro si è tenuto a Gianico un comune dove un bene confiscata sta tornando a nuova vita dopo che il comune se lo è preso in carico e lo ha affidato alla gestione della cooperativa Terre Unite. Negli ultimi giorni sono anche partiti i lavori di ristrutturazione grazie ai contributi di regione Lombardia.