Era il 1° dicembre 1923 quando alle 7,15 circa del mattino, la parte della diga realizzata sul torrente Gleno costruita sopra il “tampone” crollava, causando 359 vittime tra Valle di Scalve e Valle Camonica. Circa 6.000.000 metri cubi d’acqua si riversarono nella vallata sottostante travolgendo Bueggio, il Dezzo, cinque centrali idroelettriche, Angolo con Mazzunno e Corna di Darfo per terminare la corsa nell’Oglio e poi nel lago d’Iseo. A 100 anni dall’evento catastrofico, il Comitato Disastro Diga del Gleno in coordinamento con enti ed istituzioni tra la Valle di Scalve e la Valle Camonica, ha organizzato un calendario di eventi per ricordare le vittime e l’evento che ha profondamente segnato le nostre valli. Oltre 50 iniziative in provincia di Bergamo e Brescia da aprile a dicembre tra incontri, eventi culturali e sportivi e concerti. L’inizio di un progetto che si focalizza sul territorio, ma ha anche uno sguardo europeo. La prima iniziativa del centenario è l'uscita in streaming e su YouTube del brano «Viene giù il Gleno» di Giorgio Cordini, chitarrista e compositore già al fianco di Fabrizio De André e di altri tre interpreti della canzone italiana: Omar Pedrini, Cristina Donà, Enrico Bollero. Il prossimo appuntamento è per il 23 aprile alle ore 8 a Colere, Schilpario per l’inaugurazione della “Via Decia – Il cammino dei boschi di ferro”, un percorso di 95 km fra la Val di Scalve e la Valcamonica. Il 12 agosto, alla Diga di Gleno, il concerto con Cordini, Pedrini, Donà e Bollero, mentre la commemorazione ufficiale sarà il primo dicembre, alla Diga. Dal 2021 l’Università degli studi di Bergamo ha inoltre dato vita al progetto di ricerca “A partire da quel che resta. Il Disastro del Gleno tra storia e paesaggio, memoria e futuro”, i cui risultati saranno presentati nel convegno di  sabato 25 novembre all’Università degli studi di Bergamo.