“Chleba naszego daj nam”, ovvero “Dacci oggi il nostro pane”, in lettere metalliche è la scritta che verrà collocata a fianco della piccola cappella di Sedulzo, lungo il tracciato che collega Borno al Lago di Lova. Dedicata al culto mariano e risale al 1958, la cappelletta sorge nel luogo dove, durante la Resistenza partigiana, un gruppo di ufficiali nazisti venne colto da un’imboscata in cui morirono 14 tedeschi e due partigiani della Valle di Scalve. La cappella di Sedulzo si arricchisce così di un segno di pace e fratellanza, contro ogni guerra e ogni violenza e vuole essere un omaggio a San Giovanni Paolo II che 19 luglio 1998 arrivò a Borno in una visita che divenne evento rimasto nella storia del paese e di tutta la Valle. A 25 anni di distanza, Borno ha una nuova occasione per legare il suo paese a Wojtyla, grazie al progetto “Il Viaggio della Parola”, al quqae presenzierà il Cardinale Giovanni Battista Re. Sulle facciate del Padiglione del Vaticano a Expo 2015 erano appoggiate 25 scritte metalliche che in 13 lingue traducevano le due citazioni tratte dal Vecchio e dal Nuovo Testamento, “Non di solo pane” e “Dacci oggi il nostro pane” con cui la Santa Sede ha voluto reinterpretare il tema dell’esposizione universale del 2015 a Milano. Allo smantellamento del Padiglione, è nata l'idea di far rivivere queste parole con un ideale viaggio in giro per il mondo. Borno è la diciannovesima scritta che compone “Il Viaggio della Parola”, dopo Paderno Farnciacorta, Milano, Nonantola, Favara, a Cacine in Guinea Bissau, all’University of Saint Joseph di Macau in Cina, a Forio d’Ischia, all’oratorio di Lecco, alla Caritas di Stoccarda e alla Caritas di Matera. “Il Viaggio della Parola” è un progetto del Padiglione della Santa Sede, concepito da Ginette Caron in collaborazione con Nord Zinc e il team di Marco Imperadori, professore Ordinario del Politecnico di Milano, gestito da Caritas Ambrosiana, con il patrocinio del Pontificio Consiglio della Cultura.