Yara Gambirasio avrebbe compiuto 26 anni pochi giorni fa, quasi in concomitanza con l’accoglimento della Cassazione del ricorso della difesa di Massimo Bossetti per l’accesso ai reperti. Il muratore di Mapello condannato all’ergastolo per l’omicidio dell’allora 13enne, ritrovata senza vita a Chignolo d’Isola il 26 febbraio 2011 tre mesi dopo la sua scomparsa, si è detto soddisfatto per questo risultato e commentando dal carcere di Bollate aggiunge: “ Io voglio riuscire a dimostrare di essere innocente e spenderò tutte le energie che ho a disposizione “. “Chiaro è che adesso -precisa l’avvocato Salvagni- dobbiamo aspettare di conoscere le motivazioni, perché disegneranno il perimetro entro cui dovrà muoversi la Corte di Bergamo e ci auguriamo che stavolta i giudici dispongano finalmente l’esame dei reperti. Voglio ricordare che noi, per usare un termine sportivo, abbiamo piazzato un parziale di 4-0 dal 2019; cioè abbiamo vinto 4 volte con altrettante sentenze della Suprema Corte e due volte non abbiamo perso perché il ricorso era stato trasformato in opposizione. Faccio presente che in Cassazione, continua Salvagni, i ricorsi accolti sono pochissimi, sono circa il 3%; noi invece stavolta abbiamo ottenuto il quarto annullamento. Quindi credo sarebbe opportuno che Bergamo si mettesse a riflettere su questo risultato, onde evitare brutte figure per il futuro e finalmente ci desse la possibilità di fare questi nuovi esami. Io però resto dell’idea, conclude Salvagni, che si voglia mettere una pietra tombale su questo processo e non si voglia concedere in alcun modo a Bossetti la possibilità di esaminare quei reperti perché porterebbe a un risultato differente rispetto a quello a cui è giunta l’accusa”. “Ho visto Massimo Bossetti in carcere ed era molto contento per questo risultato perché è la sua ragione di vita, quello che lo fa sperare e lo tiene in vita”.