UN'APP NEI BOSCHI PRIMA DELLA MOTOSEGA

La gestione delle foreste di montagna deve saper bilanciare la mitigazione climatica, l’economia locale e le esigenze di protezione del suolo e della biodiversità. Per facilitare il confronto tra tecnici e gestori forestali e la formazione dei futuri forestali, l'Università della Montagna di Edolo ha presentato ieri ed ha inaugurato questa mattina il “Martelloscopio” nel bosco del Faeto. In una porzione di foresta in cui dimensioni, salute, valore economico e naturalistico di ciascun albero sono misurati e monitorati nel tempo, in una vera e propria aula all’aperto nella quale studenti e operatori del settore possono simulare nuovi approcci alla gestione forestale. Il “Martelloscopio” è di fatto un’app mobile che consentirà di simulare interventi di selvicoltura e verificarne l’esito direttamente sul campo, permettendo un confronto in real time sulle loro motivazioni e conseguenze, biulanciando quelle ecologiche con quelle economiche. Le sfide legate alla gestione delle foreste di montagna e della rete europea delle foreste didattiche integrate, alla quale Il Martellodromo è stato iscritto, sono seguite con attenzione dalla Comunità Montana di Vallecamonica per gli inevitabili sviluppi selvicolturali, biologici, ecologici ed economici che ne derivano. L'applicazione del Martelloscopio nel martellodromo del Faeto apre uno spazio aperto di discussione e sensibilizzazione sulle potenzialità delle comunità forestali ben gestite, in un’area di esercitazione per studenti universitari, un punto di incontro fra gli attori locali e gli operatori del settore. Il Martelloscopio del Faeto, inaugurato all'Un iversità di Edolo, è di fatto un formidabile strumento per favorire la divulgazione sulle tematiche connesse alla conservazione della biodiversità forestale e alla mitigazione dei cambiamenti climatici.

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