Rubavano trattori e li rivendevano
8 romeni indagati per furto e ricettazione di mezzi agricoli. E’ il bilancio delle indagini condotte in Italia nel mese di aprile dalla Procura di Brescia, affidate ai carabinieri del Nucleo Investigativo di Brescia e svolte con l’aiuto dell’Autorità Giudiziaria romena. La squadra investigativa comune doveva fare luce su una serie di furti di mezzi agricoli di valore avvenuti in diverse provincie del nord Italia. Macchinari che poi venivano rivenduti in Romania. Sgominata così una banda di 8 romeni di età compresa tra i 34 e i 55 anni, accusati di furto e ricettazione, ritenuti appartenenti ad un’associazione criminale transnazionale che tra il mese di giugno 2024 e lo scorso aprile, avrebbe perpetrato una serie di furti di trattori, escavatori, pale gommate e carrelli telescopici in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna ed avrebbe provveduto al successivo trasporto su ruota degli stessi in territorio romeno, mediante la falsificazione della documentazione. Le autorità romene hanno anche provveduto in Romania al sequestro di numerosi mezzi agricoli ritenuti di verosimile provenienza illecita: i successivi approfondimenti svolti in Italia hanno già permesso di individuare almeno 20 veicoli di ingente valore rubati nel bresciano ed in altre province del Nord Italia che saranno quindi restituiti ai proprietari. Sono finiti nei guai nelle scorse ore in provincia di Brescia, anche due giovani italiani, un 20enne ed un 17enne entrambi residenti a Brescia, per furto aggravato in concorso e tentata rapina avvenuti in data 27 aprile presso la chiesa di S. Andrea di Concesio. Quella mattina una volontaria, dopo aver fatto accesso presso la sagrestia della chiesa per iniziare i preparativi della Santa Messa, aveva sorpreso due giovani mentre tentavano di aprire la cassaforte presente all’interno del locale. La donna era riuscita a mettere in fuga uno dei ladri, mentre il complice aveva tentato di asportare, con violenza, l’orologio e gli anelli della signora. Grazie alla pronta reazione della vittima, il giovane aveva desistito dall’azione allontanandosi a piedi nelle vie limitrofe e facendo perdere le tracce. L’identificazione dei responsabili è avvenuta grazie alla descrizione fornita dalla donna ai Carabinieri intervenuti, e alle immagini dell’impianto di videosorveglianza della chiesa che hanno ripreso tutte le azioni dei due giovani. In particolare i militari sono stati attirati dalla maschera del personaggio dei fumetti “Diabolik” tatuata sul dorso della mano di uno dei due. Le ricerche avviate sul territorio nei giorni successivi hanno permesso ai militari di individuare prima il maggiorenne, riconosciuto proprio grazie al particolare tatuaggio, e poi anche il complice minorenne, entrambi accompagnati in caserma per le procedure di identificazione e denuncia.
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