Chiamata alle urne per i referendum popolari

Come vuole l’articolo 75 della Costituzione, che stabilisce che 500 mila cittadini o 5 consigli regionali possano proporre di andare alle urne per abrogare totalmente o parzialmente una legge, il Ministero dell’Interno ha convocato per domenica 8 e lunedì 9 giugno, i referendum popolari abrogativi indetti dal Presidente della Repubblica. Verranno poste alla popolazione 4 referendum in tema di lavoro, promossi dal sindacato CGIL con una raccolta delle firme pubblica, che ha raccolto oltre quattro milioni di adesioni e un quinto referendum sulla cittadinanza proposto da +Europa,  oltreché dai partiti Possibile, Partito Socialista Italiano, Radicali Italiani e Rifondazione Comunista e numerose associazioni della società civile, con una raccolta di 637 000 firme. Il primo referendum chiede, con quesito incomprensibile ai non addetti, l’abrogazione della disciplina sui licenziamenti nel contratto a tutele crescenti introdotto nel 2015 dal governo Renzi con il Jobs act e in particolare di cancellare quelle norme che prevedono che nelle imprese con più di 15 dipendenti i lavoratori assunti dal 7 marzo 2015 in poi non abbiano più diritto al reintegro nel proprio posto di lavoro dopo un licenziamento illegittimo, anche nel caso in cui il giudice lo dichiari tale, ma solo a un indennizzo economico. Il secondo quesito invece chiede di annullare il tetto all’indennità nei licenziamenti nelle imprese con meno di 16 dipendenti. Oggi, in caso di licenziamento illegittimo, l’indennità non può superare 6 mensilità. Se vince il sì, il giudice potrebbe disporre indennizzi maggiori. Il terzo quesito riguarda i contratti a termine: Viene chiesta l’abrogazione delle norme del Jobs act che consentono contratti di lavoro a termine fino a 12 mesi senza le «causali». Se vince il sì, torna l’obbligo per le aziende di indicare il motivo del ricorso a lavoratori con contratti a tempo determinato. Il quarto quesito riguarda la sicurezza sul lavoro. I promotori chiedono che venga abrogata la norma che in caso di infortunio sul lavoro limita la responsabilità all’azienda appaltatrice o subappaltatrice, escludendo l’azienda appaltante. Con il sì, la responsabilità viene estesa anche all’imprenditore committente. Infine, l'ultimo quesito riguarderà la cittadinanza e chiede di dimezzare da 10 a 5 anni il tempo minimo ininterrotto di residenza legale in Italia per ottenere la cittadinanza italiana per un maggiorenne. Perché ogni referendum sia valido, sarà necessario raggiungere il quorum, ossia la partecipazione al voto di almeno il 50% più uno degli aventi diritto. I seggi per i referendum del 2025 saranno aperti domenica 8 giugno dalle 7.00 alle 23.00 e lunedì 9 giugno dalle 7.00 alle 15.00, in concomitanza ccon i turni di ballottaggio delle elezioni amministrative. Il 25 e il 26 maggio infatti si svolgeranno le elezioni comunali e vanno al voto 18 Comuni anche in Lombardia, di cui tre in provincia di Bergamo, ovvero Calcinate, Canonica d’Adda e Castione della Presonala, e uno in provincia di Brescia, ovvero San Felice del Benaco.

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