3 arresti per l'incendio del salone di Rogno
Sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Clusone, nella mattinata di venerdì 6 giugno, i 3 uomini ritenuti responsabili dell'incendio doloso che il 18 novembre scorso ha distrutto completamente il centro estetico King Enes situato in via Nazionale a Rogno. Erano le 3 del mattino quando un boato improvviso, seguito dalle fiamme, distrusse il salone lasciando soltanto cenere e detriti. Il pronto intervento di tre squadre dei Vigili del Fuoco di Darfo Boario Terme aveva scongiurato il peggio anche per i residenti nei piani superiori dell'edificio colpito. Le indagini, eseguite anche attraverso l'esame delle immagini delle telecamere di videosorveglianza e la raccolta di testimonianze hanno consentito di ricostruire quanto accaduto. Sono stati così individuati l'autore dell'incendio, un giovane classe 2003, senza fissa dimora, che è stato ripreso dalle telecamere mentre si allontanava dal salone, un complice di 37 anni residente a Piancamuno che lo ha supportato logisticamente e il mandante un 36enne di Pisogne, che non era presente quella notte. Il 22enne che nella fuga si era tolto i pantaloni rossi indossati, lanciandoli in un giardino di un'abitazione privata di via Roma, la sera stessa era stato rintracciato e poi arrestato dai Carabinieri di Clusone per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti in una zona tra i boschi della Val Palot, luogo dove svolgeva un'attività di spaccio di droga. Era stato trovato in possesso di 20 grammi di cocaina già divisa in dosi. Il giovane aveva anche le mani fasciate per coprire alcuni tagli che con molta probabilità si era procurato sfondando la vetrata del negozio incendiato quella notte. Secondo gli inquirenti il 22enne sarebbe entrato nel negozio con una tanica di latta da 20 litri piena di benzina, ritrovata successivamente sul luogo del crimine. Il giovane, interrogato in merito all'incendio si era avvalso della facoltà di non rispondere. Arrestato, era stato sottoposto all'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Un secondo arresto il 7 marzo per detenzione ai fini di spaccio di 200 grammi di cocaina. Il complice, raggiunto attraverso l'analisi del traffico telefonico, aveva supportato l'autore dell'incendio procurandogli sim e telefoni, facendo numerosi sopralluoghi al negozio e fornendo la tanica piena di benzina. Le indagini condotte sul 22enne e il 37enne hanno infine permesso al Nucleo Operativo di Clusone di acquisire indizi nei confronti del 36enne di Pisogne, il mandante dell'incendio. All'origine del gesto ci sarebbero questioni personali e legate allo spaccio di stupefacenti. Su quest'ultimo pendeva già l'obbligo di dimora nel comune di residenza, in quanto ritenuto il responsabile di un sodalizio criminale legato allo spaccio di droga attivo tra Bergamo e Brescia. Lo scorso 5 marzo il gip aveva disposto il divieto di dimora nei comuni di Artogne e Piancamuno per il 22enne, l'obbligo di dimora ad Artogne per il 36enne e l'obbligo di dimora a Piancamuno per il 37enne, ma l'appello della Procura ha portato alla revoca delle misure con l’ordine di custodia in carcere. Il 6 giugno i Carabinieri hanno arrestato il 37enne, mentre per gli altri due indagati l’esecuzione è sospesa in attesa del giudizio di Cassazione.
Commenti
Nessun commento è stato ancora pubblicato.
Condividi la tua opinione qui sotto!