Aperti tutti i rifugi

Ai 2550 metri di quota, nella splendida conca del Venerocolo, baciata dall'immagine di superba bellezza della Nord dell'Adamello, ecco il Rifugio dedicato a Giuseppe Garibaldi, ricostruito sul bordo occidentale del grande bacino idroelettrico, luogo simbolo dell'alpinismo adamellino. Si raggiunge da molte diverse vie: da quella storica degli Alpini della grande guerra, lungo l'alta Val d'Avio e quindi su lungo il calvario fino alla sospirata meta; ma anche dal pian di neve, provenendo dal Presena o dalle valli trentine; e ancora, meta oggi molto ambita, lungo il sentiero numero 1 dell'alta via dell'Adamello, disegnata da Renato Florenacigh. DA questo fine settimana anche il Garibaldi ha spalancato porte e finestre, accogliendo con la buona cortesia dell'alta montagna ai tanti che qui vivono la bellezza pura delle quote alte. Punti di riferimento sicuri del ricco calendario che Dodo Ravizza ha organizzato per i frequentatori del suo rifugio sono la serata con l'ornitologo Andrea Belingheri che illustrerà vita e abitudini dei volatili dell'Adamello e delle sue valli. Quindi il 10 agosto Emanuele Turelli e Daniele Gozzetti racconteranno l'Adamello nella prima guerra mondiale; ci sarà poi un'alba speciale a vedere lo spuntar del sole dalla vetta del Venerocolo subito dopo ferragosto, mentre al Rifugio si potranno degustare vini speciali prodotti dai vigneti camuni.

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