Gli alpini camuni tornano al Montozzo
L'antica caserma – risalente ai primi del '900 sede, prima della grande guerra, della Regia Guardia di finanza che controllava i contrabbandieri – ora è un rifugio. Una piccola costruzione più recente è diventata il Museo Intitolato a Gianni De Giuli storico capogruppo degli alpni camuni, promotore del recupero dei manufatti di guerra sul Montozzo, nipote dei fratelli Calvi (nella conca combattè, insieme a Cesare Battisti e Gennaro Sora, Attilio), e poi trincee e casermette riportate all'antico splendore dagli alpini in congedo e in armi negli anni '90. La conca del Montozzo nella Valle di Viso nel cuore del Parco dello Stelvio è un museo a cielo aperto. Racconta dei sacrifici e della vita dei soldati durante la prima guerra mondiale, della loro resistenza per difendere i confini. Il Montozzo, da 18 anni, è luogo eletto alla memoria dagli alpini della sezione di Valle Camonica che qui, l'ultimo sabato di giugno tengono il raduno sezionale, preludio al Pellegrinaggio in Adamello di fine luglio. Le cerimonie in quota hanno un significato particolare perché gli alpini tornano nei luoghi di guerra per parlare di pace. Così è stato anche quest'anno. Oltre ai manufatti di guerra sul Montozzo gli alpini camuni hanno realizzato, grazie alle opere dell'artista Guglielmo Bertarelli, in arte El Duca, recentemente scomparso, un'area sacra dove si svolge la cerimonia. I custodi della conca del Montozzo, dei manufatti di guerra e dell'area sacra sono gli alpini del gruppo di Pezzo. Anche quest'anno la cerimonia è stata molto partecipata. Oltre agli alpini camuni erano presenti rappresentanze di altre sezioni, ma anche numerosi sindaci ed amministratori. Prima della cerimonia i partecipati hanno potuto visitare le trincee quindi dopo l'alzabandiera, l'onore ai caduti, il saluto delle autorità, l'intervento del presidente della sezione Ana camuna, la cerimonia si è conclusa con la messa celebrata da don Antonio Leoncelli parroco di Pezzo.
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