Denunciati quattro allevatori
Avrebbero finito per spostare il bestiame da un allevamento all'altro, per cui i capi, al momento dei controlli, non si trovavano, ma i carabinieri forestali di Breno si sono insospettiti e nel 2021 hanno dato il via alle indagini che sono culminate sabato con la denuncia di quattro allevatori, uno della Valle Camonica, uno della Provincia di Brescia e altri due da fuori provincia, sempre nel nord Italia. Sono accusati di aver falsamente attestato la movimentazione, da un allevamento all'altro, di circa 3000 ovicaprini. Le indagini, affidate ai carabinieri forestali di Breno e ai NAS di Brescia, su mandato della Procura, sarebbero iniziate dalla Valle Camonica nel 2021, in seguito a presunte incongruenze circa il numero di capi presenti nell'azienda e quelli che venivano macellati e tracciati e sono durate tre anni durante i quali i carabinieri hanno ricostruito un meccanismo che, se confermato in sede processuale, avrebbe consentito l'introduzione nel circuito alimentare di carni non tracciate e potenzialmente non sicure per il consumo umano. Il sospetto è che le presunte false movimentazioni avessero l'obiettivo di rendere i capi di bestiame irreperibili e di avviarli verso la macellazione abusiva in luoghi non idonei, e quindi di farli sfuggire al meccanismo dei controlli ufficiali finalizzati ad assicurare la salubrità delle carni destinate al consumo umano, quali ad esempio la prevista ispezione ante e post mortem. L'inchiesta si inserisce in un quadro più ampio di controlli sulla filiera agroalimentare, finalizzati a garantire la salubrità delle produzioni e il rispetto delle normative in materia di benessere animale.
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