Uccise il figlio, evade dai domiciliari e viene arrestato

Paolo Corna, agli arresti domiciliari dopo essere stato condannato in primo grado a 9 anni e 4 mesi per aver ucciso a coltellate il figlio Giamabattista, al termine di una lite, conseguente al rifiuto alla richiesta di denaro fatta al padre, è stato processato per direttissima per aver violato gli arresti domiciliari. Giambattista, ricordiamo era stato tossicodipendente e spesso beveva, quel giorno aveva chiesto ai genitori 20 euro in più rispetto a quelli che gli avevano già dato. Corna e la moglie Giuseppina Verzeni gestivano lo stipendio del figlio, Giambattista allora aveva dato in escandescenze litigando con il padre, spingendo la madre e mettendo a soqquadro la casa. E’ stato a quel punto che il padre 78enne, impugnato un coltello lo aveva colpito tre volte all’addome. La Corte riconosceva all’uomo le attenuanti generiche, derivate dall’età e dal fatto che fosse incensurato e quella della provocazione, oltre che per il suo stato psicologico, tentò il suicidio in cella. In attesa del processo d’Appello del 24 settembre, Corna si trova ai domiciliari a Bottanuco, dove vive con la moglie. Gli è concesso di uscire una volta a settimana, il martedì, e lui era stato ligio rispettando la misura cautelare. Fino allo scorso sabato 2 agosto, quando i carabinieri di Capriate l’hanno sorpreso di ritorno da quella che Paolo ha definito una “passeggiata, dopo essere sceso a prendere la posta, come faccio altre volte”. Al processo, la misura cautelare degli arresti domiciliari non è stata inasprita, la sentenza è attesa il 20 ottobre.

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