Poesia e musica per ricordare
Ricordare le vicende della grande guerra in musica e poesia ad oltre 3 mila metri di quota. E' quanto hanno fatto gli Amici di Capanna Lagoscuro sulle vette dell'Adamello. L'associazione, nata negli anni '90 per portare avanti la memoria e per continuare il lavoro di Giovanni Faustinelli, guida alpina e scalatore di grande livello che trascorse gran parte della sua vita A Lagoscuro coltivando la memoria e facendola rivivere attraverso il recupero di reperti bellici e la riapertura dei sentieri percorsi dagli Adamellini. Oggi i sentieri e le rifatte passerelle che aggirano il Castellaccio, sono mete turistiche, la ferrata del sentiero dei fiori è percorsa da centinaia di persone, ma ogni roccia di queste montagne è intrisa di storia. Quella storia che parla di coraggio, dedizione, ma anche di morte e distruzione e che purtroppo, come ha sottolineato Walter Belotti nel suo intervento poco ci ha insegnato. Durante la Guerra Bianca in Adamello la zona del Castellaccio, sul ghiacciaio del Presena, fu teatro di importanti vicende sin dalle prime battute del confitto, nel 1915 quando gli italiani tentarono invano di conquistare la Conca Presena riuscendo invece nella conquista della vetta nel settembre dello stesso anno guadagnando una posizione strategica con visuale sulla conca. Di quegli anni sono molti dei manufatti. Altre importanti azioni militari si compirono nel 1918, fra queste, a maggio, la conquista della Conca. Le battaglie combattute in questi luoghi furono determinanti per l'andamento del conflitto. Agli uomini che qui combatterono e resistettero gli Amici di Lagoscuro hanno voluto dedicare la giornata. A fare gli onori di casa il presidente dell'associazione Andrea Faustinelli. Erano presenti numerosi attori e poeti che ciascuno e modo proprio hanno portato un contributo alla giornata che è stata arricchita da un nutrito gruppo di escursionisti e dalla presenza di Mons. Alessandro Camadini che ha celebrato la messa in quota. Il resto della giornata è stato silenzio e ascolto, non solo di musica e poesia, ma dell'eco del vento che pare riportare la voce dei tanti soldati, italiani e austriaci che qui hanno vissuto momenti tragici, di fatica e di dolore per aprire la porte ad un nuovo corso.
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