Silter e Fatulì in malga

Non per tutti certamente, ma per i più attenti al territorio, per coloro che amano visceralmente la natura, le malghe, gli alpeggi, i boschi, la montagna, il ferragosto riserva alcune chicche da cogliere come doni preziosi della terra, della fatica dell'uomo, dell'antica capacità di vivere in perfetta armonia con ambiente e animali e trarne grandi prodotti, quali il formaggio Silter DOP ed il Fatulì di capra, per i quali alcuni alpeggi diventano presidio Slow-food. E' il caso di malga Prato nella grande conca erbosa che da Campolaro sale fino al Monte Vaia, al, Pasos Cavallaro, a Malga Spondone e al Crocedomini. Qui la famiglia Bettoni, papà Stefano con le figlie Jessika e Ilenia, i rispettivi fidanzati e l'aiuto fondamentale di mamma Barbara, hanno preparato un ferragosto di grande qualità, mettendo a disposizione dei visitatori delle malghe i loro prodotti per i quali vanno fieri. Il Silter, appunto ed il Fatulì. L'uno prodotto con latte vaccino “magro” derivante dalla mungitura della sera, accarezzato dall'aria fresca della notte che ne fa affiorare la panna che viene poi raccolta per creare il prezioso burro d'alpeggio e, con il latte, produrre il Silter. E anche il Fatulì, formaggio di capra prodotto con il latte della razza bionda dell'Adamello nei pochi mesi in cui le capre non allevano i loro capretti. Quintali di latte bovino per il Silter, pochi chili per il Fatulì: ma entrambi i prodotti puntano sulla qualità organolettica, olfattiva e gustativa, alimentare e storica di prodotti che nascono dall'antica tradizione degli allevatori camuni o, come nel caso del Fatulì, di pochi guardiani della tradizione delle montagne. Silter e Fatulì sono prodotti secondo rigidi disciolinari che ne garantiscono la purezza, la qualità, il gusto unico e riconoscibile tra mille. Stefano e le sue donne li accompagnano poi con importanti prodotti dell'estate in montagna: ricotte, formagelle, burro di malga che conserva dentro la straordinaria memoria della fioritura del paradiso alpino e infine “Fiurit” camuno (o Fiurì della parlata dialettale bresciana e bergamasca), una crema liquida prodotta dopo aver tolto dal siero del latte la pasta per le ricotte. Fiurit prezioso e raro e, per questo, da gustare subito là dove viene prodotto. Per sentire fino in fondo la storia ed il gusto diquesti gioiellid elaq tavolla estiva della montagna camuna cui bvuiole una buona polenta cucinata sul fuoco a legna, accompagnata da ottimo vino rosso della Concarena. Tavola di ferragosto, tra “boschi e valli d'or”, come vuole l'antico canto della Montanara.

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