Caccia ai porcini
Il meteo ha creato finalmente le condizioni per la crescita dei funghi ed è così che nei giorni scorsi nelle montagne delle nostre valli come nei boschi di tutto il nord Italia, è iniziata la caccia ai funghi porcini. Dopo un avvio primaverile senza funghi, il mix di caldo torrido a fine giugno e piogge quotidiane portate dai cicloni nord-atlantici di luglio, ha innescato una nascita eccezionale di porcini e altre specie in gran parte del Nord Italia, soprattutto nel Triveneto, secondo l'ultimo monitoraggio del portale Funghimagazine. Anche nei boschi delle nostre province, molti fungaioli sono riusciti nei giorni scorsi a riempire i cestini di funghi come il porcino rosso, che sono specie tipiche delle stagioni fresche, a dimostrazione del fatto che i funghi seguono microclimi e non più schemi stagionali tradizionali. La raccolta dei funghi, in presenza di un clima sempre più variabile, è quindi sempre più anomala ma può diventare improvvisamente molto generosa. Coldiretti e Federforeste hanno quindi elaborato un vademecum per andare a caccia delle specialità del bosco in tutta sicurezza. E’ necessario infatti – ricorda la Coldiretti – rispettare alcune semplici ma fondamentali regole di sicurezza per evitare problemi e incidenti. La ricerca dei funghi richiede preparazione, prudenza e rispetto per l’ambiente. È importante scegliere percorsi adeguati alle proprie condizioni fisiche e mentali, evitando itinerari troppo impegnativi. Prima di partire, è bene informare qualcuno sul luogo in cui ci si recherà e, se possibile, farsi accompagnare: la compagnia riduce i rischi e rende l’esperienza più sicura. Le condizioni meteorologiche vanno sempre controllate, poiché i temporali estivi possono essere pericolosi in ambiente boschivo. L’abbigliamento deve essere adeguato, con scarponi comodi e suola scolpita, capi a strati e uno zaino con l’essenziale. Durante la raccolta, è fondamentale prelevare solo i funghi che si conoscono con certezza, rivolgendosi al servizio micologico dell’Asl in caso di dubbi. Occorre rispettare la natura, evitando di distruggere esemplari sconosciuti o danneggiare la flora. In molte zone è necessario un tesserino o un permesso, quindi è opportuno informarsi sulle normative locali. Rastrelli e uncini sono vietati perché danneggiano il micelio , compromettendo la riproduzione dei funghi. I funghi raccolti vanno puliti subito sul posto, eliminando terra e detriti per mantenerli integri e favorire la diffusione delle spore, e riposti in cestini rigidi e areati, mai in sacchetti di plastica. Il mancato rispetto di queste regole può comportare multe e il sequestro del raccolto. Infine Coldiretti ricorda che i funghi rappresentano anche una integrazione di reddito per migliaia di “professionisti” impegnati a rifornire negozi e ristoranti di prodotti tipici locali, grazie anche alle numerose sagre.
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