Minaccia di farsi esplodere al pronto soccorso
Arrestato un 26enne dell'Isola Bergamasca: in crisi d'astinenza per droga, pretendeva di essere ricoverato in Psichiatria. Dopo le cure al pronto soccorso dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII° di Bergamo e la decisione di dimetterlo, perché i medici escludevano la presenza di malattie psichiatriche, bensì problemi di droga, il giovane si impossessava di una bombola di ossigeno pressurizzato, una di quelle in dotazione ai letti del reparto di medicina d’urgenza. Impugnato un accendino, con la fiamma in bella mostra, minacciava di far saltare in aria il pronto soccorso se non fosse stato ricoverato. Scattava l’allarme con la richiesta d’intervento della vigilanza. Fortuna vuole che a quell’ora al pronto soccorso fosse presente, in veste di utente, Andrea Redaelli, 51 anni, commissario capo di Polizia Locale a Ponte San Pietro, che sentito un’infermiera chiedere aiuto, decideva di raggiungere la stanza dove il giovane si era barricato., iniziando a dialogare in attesa dell’arrivo degli uomini della vigilanza. Una volta giunti, ed entrati in empatia, uno di loro si avvicina al giovane per presentarsi, stringendogli la mano. Ricambiato il saluto, il vigilante lo strattona, consentendo ai colleghi presenti di intervenire sottraendo la bombola e l’accendino”. Pochi istanti dopo giungevano i Carabinieri del Norm di Bergamo, che procedevano all’arresto. Il 26enne, italiano residente nell’Isola Bergamasca, è accusato di minaccia a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Ha raccontato di essersi allontanato da una comunità perché non tollerava le restrizioni. Davanti ai carabinieri, ha ammesso di essere in crisi d’astinenza e di non avere seguito le cure che gli erano state prescritte.
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