Chiesto il rito abbreviato per Daniel Manda

Chiesto il giudizio immediato per Daniel Manda, in carcere per tentato omicidio e stalking. L’autotrasportatore 49enne di origini rumene, pugnalò la moglie, Elena Daniela Manda, 40 anni, nel piazzale del supermercato Lidl di Seriate la mattina del 6 gennaio scorso. La donna fu colpita con 14 fendenti al viso, al collo, al costato e alla schiena, procurandole profonde ferite alla mano sinistra. Tutto perché la quarantenne aveva deciso di trovarsi un lavoro ed essere più indipendente. Nell’ultimo periodo, inoltre, ci sarebbero state divergenze sulla separazione, per altro nel frattempo definita. A salvarla, quella mattina, il provvidenziale intervento di una commessa, anche lei romena. Poi di un militare fuori servizio e di un elettricista della zona che immobilizzarono l’uomo, rinviato a giudizio dal pubblico ministero Emma Vittorio con le accuse di tentato omicidio e stalking, oltre che di lesioni ai danni di un militare. L’uomo sostiene di avere agito in preda a “un blackout”, perché la compagna lo provocava. Lei, invece, dice che lui era geloso. Così tanto da non lasciarla nemmeno andare al lavoro. Il fascicolo finirà ora dal Gup il 12 novembre. Nel frattempo, il Tribunale dei minori ha deciso per l’affidamento esclusivo della figlia 14enne alla madre. In precedenza la ragazzina e il fratello 18enne vivevano con il padre. Nel novembre 2024, Daniel Manda aveva già patteggiato una condanna a 2 anni e 4 mesi per maltrattamenti, sempre nei confronti della moglie. Al magistrato, la donna ha detto di vivere in preda all’ansia e al timore, un giorno, di rivivere lo stesso incubo.

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