Confermate le condanne per l’omicidio Bonomelli
La Corte d’Appello di Brescia ha scritto le motivazioni che confermano le condanne a 26 anni di reclusione per Matteo Gherardi e Omar Poretti, 34 e 26 anni, e a 15 anni per Jasmine Gervasoni, 25enne compagna di Matteo, e per Rodolfo Gherardi, 69 anni, padre di quest’ultimo. Secondo i giudici, i quattro non si limitarono a rapinare Angelo Bonomelli Imprenditore di Trescore Balneario per recuperare 350 euro, ma accettarono il rischio concreto che l’imprenditore potesse morire. All’80enne ricordiamo venne somministrato un intero flacone di Rivotril per poi essere abbandonato in auto incosciente dopo averlo rapinato, in un parcheggio isolato a Entratico, di notte, nel mese di novembre, e il non aver chiamato i soccorsi, il che configura il reato di omicidio aggravato con dolo eventuale. Matteo Gherardi è stato ritenuto la mente del gruppo, mentre Poretti versò il farmaco nel caffè, facendolo piombare nel sonno. Con la Freemont della vittima i tre uomini raggiunsero un parcheggio isolato nella zona industriale, seguiti da Jasmine e Rodolfo a bordo della Polo. Lì Bonomelli fu lasciato sul sedile del guidatore, mentre gli venivano sottratti orologio, denaro e cellulare. In seguito, Gherardi, la compagna e il padre tornarono sul posto per controllare le condizioni dell’imprenditore. Per le difese questo dimostrerebbe preoccupazione; per l’accusa, al contrario, è la prova che temevano la morte dell’anziano. Nessuno però chiamò i soccorsi, nemmeno in forma anonima. Bonomelli, a causa dell’età e della quantità di farmaco ingerita, morì per insufficienza cardio-respiratoria ed edema polmonare. Confermate anche le aggravanti: il nesso teleologico, perché l’omicidio fu commesso per portare a termine la rapina; i motivi abbietti, avendo sacrificato una vita per 350 euro; l’uso di sostanze venefiche, dal momento che il Rivotril non fu impiegato come farmaco ma per agevolare il decesso. Gherardi, infine, sfruttò il rapporto di amicizia con la vittima per carpirne la fiducia e realizzare il piano.
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