17enne arrestato per tentato omicidio

Poteva finire in tragedia – ma il contesto in cui è nata lo è già di suo – una lite degenerata in un accoltellamento, nella serata di questo venerdì, in un vicolo del centro storico di Piancogno. In via San Filippo al civico 8, attorno alle 21, in casa di una 38enne del paese ci sono il compagno, un marocchino di 45 anni e il fidanzatino della figlia, un17enne. Fra i due non corre buon sangue. Pare infatti che il ragazzo non gradisca come il nord africano si sia installato in casa della donna. Probabilmente nasce l'ennesima discussione, i toni si alzano, i due vengono alle mani e poi improvvisamente compare un coltello, quello con cui il ragazzo colpisce il 45enne. Capisce ciò che ha fatto e si dà alla fuga. Nel frattempo la donna rientra dal lavoro e trova il compagno ferito e sanguinante, chiama i soccorsi (in posto arrivano l'auto medica e l'ambulanza di Santa Maria di Pisogne), i vicini di casa notano il trambusto, capiscono che è accaduto qualcosa di grave e qualcuno allerta anche il 112. Quanto i carabinieri della compagnia di Breno arrivano sul posto con una pattuglia del Radiomobile e una della stazione dei carabinieri di Piancogno, la situazione è confusa. La 38enne non è in grado di spiegare che cosa è successo. E', così, mentre il marocchino viene accompagnato in ospedale a Esine in codice rosso (è stato operato ed ora è fuori pericolo) gli uomini del capitano Yuri Abbate cercano di ricostruire quanto accaduto. Non è facile per loro trovare il bandolo della matassa ma in men che non si dice, ricostruito il quadro familiare, riescono anche a capire che cosa è accaduto. Il giovane che ha sferrato la coltellata però non si trova. Lo individuano non lontano dall'abitazione poco dopo e lo arrestano risolvendo il caso in poche ore. Il giovane ora si trova a disposizione della magistratura in una struttura di accoglienza della provincia di Brescia. Il marocchino, come detto, è in ospedale fuori pericolo, mentre la donna ha trovato ospitalità presso alcuni conoscenti. La casa, infatti, dove si sono verificati i fatti è stata posta sotto sequestro. Se la vicenda, dal punto di vista della pura cronaca, con gli sviluppi giudiziari che ne seguiranno, potrebbe essere chiusa qui, è invece necessario fare una riflessione, è questo lo devono fare la società civile e le istituzioni su quanto accaduto. Sul contesto sociale nel quale è maturato questo delitto, un contesto sociale difficile, un contesto familiare difficile, fatto di persone fragili. Solo per un caso fortuito non c'è scappato il morto, ma di queste persone ora che ne sarà? Che futuro ha questo ragazzo che a 17 anni ha quasi ucciso un uomo? Cosa ne sarà del 45enne una volta uscito dall'ospedale, e della sua donna? Tutte domande su cui dovremmo riflettere, tutti.

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